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E la Croazia si affida a Omrcen

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30al PalaLottomatica di Roma), appartiene probabilmente alla fascia delle squadre più deboli dell'Europeo Roma-Belgrado 2005. Nonostante l'appartenenza ad una scuola di indubbio valore come quella slava, i ragazzi di coach Malevic non riescono a rendere per quelle che sembrerebbero essere le loro potenzialità. L'uomo di punta, e capitano, della squadra è Igor Omrcen. Atleta dalle grandi potenzialità fisiche e tecniche (classe 1980 e 206 centimetri di altezza) nella sua nazionale gioca opposto mentre alla Bre Banca Lanutti Cuneo, sua formazione di club, viene utilizzato come centrale. Della sua Croazia il giovane talento dice che: «A volte siamo una squadra ad alti livelli, che non sbaglia mai, altre volte invece commettiamo troppi errori». «In effetti — ci racconta Andrea Zorzi — è sorprendente come questo gruppo non riesca a trovare il bandolo della matassa. È una formazione che per certi versi mi ricorda l'Ucraina. Sono giocatori dalle indiscusse qualità fisiche, tra l'altro con buona esperienza internazionale, eppure non riescono a fare quella crescita dal punto di vista tecnico e tattico necessaria per giocare ad alti livelli. E non mi riferisco solo al fatto che non propongano soluzioni di gioco particolarmente evolute, quanto a certi atteggiamenti che mettono in campo e che mi lasciano francamente perplesso. Tanto per fare un esempio; dopo un errore commesso, continuano a scusarsi reciprocamente, rimanendo di fatto con la testa sulla palla appena sbagliata. Questo modo di pensare non ti aiuta perché, quando giochi, una delle prime regole è di dimenticare l'errore il più velocemente possibile, per concentrarsi sull'azione successiva». P. Ave.

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