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Dopo 57 anni l'Europeo di volley torna a Roma con l'esordio azzurro (ore 18, PalaLottomatica)

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00al PalaLottomatica prende il via l'Europeo di volley dell'Italia. Nella giornata inaugurale di ieri, il girone di Belgrado ha visto la Grecia imporsi sulla l'Olanda, la Francia sulla Repubblica Ceca e i padroni di casa della Serbia Montenegro sulla Spagna. Quello con i Lusitani (diretta su Rai2) è un incontro che può rivelarsi spinoso, non solo per il valore degli avversari, che quest'estate hanno sconfitto il Brasile, ma per la tensione della gara d'esordio. Tranne sorprese dell'ultima ora, coach Montali si affiderà al sestetto tipo con Vermiglio in palleggio, Fei opposto, Mastrangelo e Tencati centrali, Cernic e Cisolla di banda, libero Corsano. In panchina, il secondo palleggiatore Sintini, l'opposto Lasko, i martelli Savani e Paparoni e il terzo centrale Cozzi. La rassegna continentale è un appuntamento che fa tremare le gambe. Parola di Andrea Giani, record man azzurro, che ha chiuso con la Nazionale dopo le ultime Olimpiadi e che ora si prepara a seguire l'evento con altro spirito. «Vivere un appuntamento di questo tipo da spettatore piuttosto che da protagonista comporta emozioni molto diverse. Tuttavia si sapeva che dopo Atene il ciclo si sarebbe chiuso e, sinceramente, non c'è amarezza. Anzi - prosegue il Giangio - mi piace il gruppo che ha costituito Montali; sono contento di come hanno risposto i ragazzi e sono fiducioso. Quello che è mancato alla vecchia squadra, ancor più dell'oro olimpico, è stato vincere un grande appuntamento in casa». Ma chi sono i favoriti per questo Europeo? «Vedo una prima fascia di tre squadre: Russia, Serbia Montenegro e Italia, ma attenzione perché ci sono altre formazioni non a grande distanza. Per esempio Repubblica Ceca, Francia e Polonia. Tutte e tre possono arrivare sul podio. C'è molto equilibrio - continua l'ex capitano azzurro - soprattutto nel nostro girone. È un fatto positivo perché se arriviamo in semifinale i ragazzi sono già preparati ad una partita difficile». Tra le favorite hai messo la Russia che però ha rinunciato a Dineikine, Khamouttskikh e Choulepov. «Che Dineikine sia rimasto a casa è un bene per gli avversari. É un giocatore con un potenziale offensivo notevole. Ma in Russia hanno un numero di giocatori di talento che è mostruoso e credo che metteranno in campo una squadra fortissima, sia tecnicamente che atleticamente». Per quanto riguarda l'Italia chi, tra i ragazzi di Montali, può dare qualcosa in più sotto il profilo del carisma ma anche sotto quello tecnico? «L'ossatura della squadra - conclude Giani - è costituita dai ragazzi di Treviso: Vermiglio, Fei, Cisolla e Tencati. Vermiglio, anche perché è il capitano, e Cisolla, che è il primo schiacciatore, possono essere due punti di riferimento importanti». Passando da un grande azzurro ad un altro, abbiamo chiesto a Pupo Dall'Olio da chi si deve guardare l'Italia se vuole vincere l'oro? «Inizialmente da sé stessa. Già la partita di esordio può creare delle difficoltà perché bisogna entrare subito mentalmente nella manifestazione. Tra gli avversari credo che la Polonia, anche se ha perso per infortunio l'alzatore titolare, possa essere una squadra molto pericolosa - prosegue Dall'Olio - nel cammino verso le semifinali che sono l'obbiettivo minimo degli azzurri. E poi ha un giocatore che mi piace molto che è Golas. Poi c'è la Russia che, anche se ha cambiato qualcosa, può disputare un grande Europeo. Non ha Dineikine, è vero, ma Baranov ha già dimostrato il suo valore in Champions League. E, non dimentichiamo la Serbia che ha giocatori come Grbic, Miljkovic, Geric e Vujevic, in grado di fare la differenza». Montali ha detto che l'Italia sotto il profilo della potenza fisica e atletica non può competere con squadre come Russia e Serbia; quale può essere l'arma in più della Nazionale? «I ragazzi devono mettere a frutto l'esperienza del campionato. Il nostro è un torneo in cui non ci sono partite facili, devi mantenere la tensione sempre ai massimi livelli. L'abitudine a questa tenuta mentale può fare la differenza, soprattutto nei momenti di diffico

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