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Incontro a Milano tra Pradè e Raiola presente anche il brasilianoche vuole cambiare aria o avere più soldi

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Roma e Juventus hanno rotto gli indugi e starebbero lavorando alla maxi operazione più importante degli ultimi tempi. Ma il condizionale resta d'obbligo. Perché tutto è avvenuto tra febbrili contatti e smentite dell'ultima ora. Ricostruzione della giornata. Mancini è volato ieri a Milano, in compagnia del suo procuratore Gilmar Veloz e dell'agente Fifa Mino Raiola per parlare con emissari della Juventus: obiettivo forzare la mano alla Roma per andare via oppure per ottenere un aumento di ingaggio rispetto al contratto firmato nello scorso ottobre da 2,3 milioni di euro lordi. Teatro dell'incontro l'Hotel Palace. Il colloquio ha avuto inizio intorno alle ore 17 e Daniele Pradè, accompagnato da Tempestilli, è arrivato poco dopo le 19. Un'ora e mezzo dopo, tutti fuori. Compresi Alessandro Moggi e un legale rappresentante della società di Corso Ferraris, presenti all'interno dell'albergo. Il tono del comunicato ufficiale diramato in tarda serata dal sito internet della Roma, anticipato dalle parole di Pradè, era perentorio. «In relazione alle indiscrezioni diffuse nel tardo pomeriggio la Roma precisa che non vi è in corso alcuna trattativa per la possibile cessione di Mancini, che resta un elemento fondamentale della rosa della prima squadra. La società precisa altresì che il calciatore si trovava a Milano per motivi familiari». Per la Roma, Mancini è ufficialmente incedibile, ma questo vertice non contribuisce certo a fugare tutti i dubbi. Soltanto nelle prime ore della mattinata, Luciano Moggi aveva affermato: «Con la società giallorossa non ci sono trattative in ballo. Mancini e Dacourt non ci interessano». Una sentenza al contrario, come spesso succede. Perché non solo il primo rientrava nei piani della Juve, ma in realtà era già da tempo allo studio il clamoroso scambio allargato. Con Mancini e Cassano in bianconero, la contropartita per la Roma sarebbe legata ai nomi di Mutu e Chiellini, oltre a un conguaglio economico ancora da definire. Due operazioni separate ma unite al tempo stesso, in modo indissolubile. Domani a Milano ci sarà Moggi per cercare il colpo di coda. Se la Juve non dovesse cedere Mutu l'alternativa sarebbe Di Michele, che nelle ultime ore Leonardi, direttore generale dell'Udinese ha dichiarato incedibile. In quel caso, a Udine verrebbe girato Oliveira. In ballo resta sempre il cartellino di Jimenez, che potrebbe approdare in giallorosso con Chiellini solo per Cassano se non andasse in porto l'operazione con Amantino. Ieri Spalletti era a dir poco contrariato per la fuga di notizie sulla giornata. L'avvocato Bozzo, agente di Cassano, si trova intanto in un albergo di Milano attendendo l'arrivo di Moggi. «Cassano non lo prenderemo quest'anno. Per il futuro vedremo cosa succederà, ma posso garantire che fra un anno non verrà alla Juventus a parametro zero. Siamo grandi amici della Roma, non potremmo mai farle uno sgarbo simile, questo mi sento di giurarlo. Mutu lo abbiamo preso per farlo giocare nella Juventus, e Chiellini e Balzaretti ci consentono di essere coperti su entrambe le fasce». Oggi si saprà se Moggi avrà detto la verità. Come oggi sarà il giorno decisivo per il tesseramento del portiere o dei portieri. Perché potrebbero arrivare entrambi gli estremi difensori rimasti a contendersi il posto di vice Curci. Doni, portiere dalla Juventude e Scarpi. Per il brasiliano, che la Roma potrà ufficializzare con l'esborso pari a 15.000 euro, si sta attendendo il documento per consentirgli di giocare da comunitario. Per Scarpi l'unico problema da sbrogliare resta l'ingaggio.. Stamattinala firma di Tommasi, Scurto passerà al Chievo in comproprietà e verrà ufficializzato l'acquisto di Millesi, 25 anni dall'Avellino.

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