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Prime verifiche per le norme anti-violenza di Pisanu Il tribunale boccia il Genoa

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Pochi minuti e lo splendido diagonale di Lucarelli ha ricordato a tutti quanto sia straordinario il calcio giocato e non quello dei tribunali e delle carte bollate. Oggi tocca alle altre squadre, ai campioni delle tre favorite, Juve, Inter e Milan. Tocca a Trezeguet e Ibrahimovic, a Figo e Adriano, a Shevchenko e Gilardino, le stelle di un torneo che è riservato alle storiche superpotenze del mondo del pallone almeno per quanto riguarda la lotta per lo scudetto. Poi c'è la Roma di Totti e Spalletti impegnata al Granillo di Reggio in una trasferta per nulla agevole. Cassano è partito ma è sempre più separato in casa. La Lazio di Di Canio e dei giovani di Delio Rossi esordirà contro il Messina in un Olimpico deserto. Una squadra con troppe incognite che non ha attirato i tifosi con la complicità delle nuove norme antiviolenza. Già quelle dei biglietti nominali e dei tornelli allo stadio per garantire la sicurezza ma anche per rendere un percorso ad ostacoli l'arrivo sugli spalti agli appassionati oltre che ai teppisti. C'è qualche apprensione per quello che potrebbe succedere oggi a Roma dove i biglietti non saranno messi in vendita e tanta gente non è stata informata adeguatamente al ritorno dalle vacanze. Botteghini chiusi e poche possibilità di reperire i preziosi tagliandi in una città ancora in ferie avrebbero consigliato forse una maggiore flessibilità da parte delle autorità. Ha prevalso la voglia di cominicare un nuovo corso ma speriamo che alla fine non sia ancora una volta la brava gente a pagare. Comunque ieri il baraccone è partito e i tribunali si sono arresi. Ultimo quello di Genova che ieri ha relegato il glorioso Genoa in serie C per un illecito da parte di Preziosi tanto inutile quanto degno della vendita della Fontana di Trevi di Toto e Peppino. Nella sentenza è stata ribadita l'autonomia dello sport (per fortuna) anche se sono ancora molti i fronti aperti con un Napoli che cerca di entrare in B dalla porta di servizio, il Bologna di Gazzoni mai rassegnato e qualche altro giudice in cerca di pubblicità pronto ad avallare il ricorso di una società che si ritiene penalizzata dalle decisioni della Figc. Per carità, Carraro ha le sue responsabilità per il caos che regna nel calcio ma da Gaucci in poi sono troppi i club che violano la clausola compromissoria desiderosi di ottenere con dei buoni avvocati ciò che non riescono avere sul campo. Tant'è, ormai è così e terminata l'ennesima estate tormentatata si può tornare a parlare di rigori, gol ed errori arbitrali. Senza Collina che ha scelto i soldi della Opel alla possibilità di essere il cerimoniere della serie A. In B, invece, lo scenario è ancora desolante con il nodo del sabato pomeriggio che non è stato ancora sciolto. La guerra tra Lega e sindaci è appena iniziata e forse sarebbe meno che tutti facessero un passo indietro per far parlare solo il campo di gioco. Ieri due partite, un'altra domani, il resto a data da destinarsi, senza dimenticare il povero Torino che ancora non ha trovato pace dopo la retrocessione a tavolino.

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