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È solo McLaren-Renault. Ferrari flop

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Si corre in Turchia , è la prima volta, sul circuito costruito sulla sponda asiatica di Istanbul. L'autodromo è costato 120 milioni di euro e porta la firma di Hermann Tilke, l'architetto di fiducia di Bernie Ecclestone, che ha già realizzato anche quelli di Sepang, del Bahrain e di Shanghai, non esente da critiche per aver disegnato piste simil - playstation. In questa occasione, invece, ha avuto il sopravvento un po' di fantasia, riproducendo parti caratteristiche di alcuni circuiti storici, come Spa, Interlagos e Suzuka. E non mancano neppure vere e proprie trappole in cui, nelle qualifiche di ieri, è caduto persino Michael Schumacher assieme ad altri colleghi più o meno celebrati. Chi non ha avuto incertezze e ha letteralmente dipinto il giro record, che gli è valso la quinta pole position stagionale, è stato Kimi Raikkonen, che parte con i favori del pronostico disponendo dell'irresistibile McLaren. Ma per riaprire un mondiale praticamente chiuso non gli basterà vincere, dovendo confidare in una battuta a vuoto di Alonso, la seconda consecutiva dopo l'imprevista, infelice prestazione di Budapest. Davvero improbabile che ciò avvenga perché anche le Renault, sia pure con Fisichella più veloce del compagno e leader della classifica, si sono mostrate a loro agio sulla insidiosa pista dell'Istanbul Park. In più il pupillo di Briatore gode di un vantaggio psicologico inestimabile: lui, non ha l'obbligo di tagliare per primo il traguardo. Un piazzamento da podio gli sarà, infatti, sufficiente per tenere a distanza di sicurezza il suo comunque determinato inseguitore. Tutta da decidere, al contrario, la caccia al titolo costruttori, dotato di minor fascino per il grande pubblico rispetto a quello piloti ma ambitissimo dalle scuderie in quanto ammantato di prestigio e ricco di bonus finanziari, con la McLaren - Mercedes in netta rimonta sulla Renault e, quindi, sia per l'uno, sia per l'altro team sarà determinante l'apporto di coloro che nei fatti sono diventati delle seconde guide,vale a dire Montoya,dal rendimento altalenante, e Fisichella, alla ricerca di una domenica che lo ripaghi dei troppi episodi sfortunati di cui è stato protagonista. Di nuovo in crisi nera la Ferrari, che ha evidenziato spaventosi problemi di aderenza e solo una critica superficiale poteva ritenerli in buona parte superati in virtù dell'illusorio secondo posto ottenuto da Schumi a Budapest, dimenticando che quel risultato era stato favorito da una serie di circostanze benigne e quanto fosse stato comunque notevole il distacco dal vincitore Raikkonen. Colpa delle gomme è stato subito detto dai commentatori più benevoli, ma, inutile nascondersi dietro un dito, è tutto il progetto della F2005 che sta condannando la Rossa ad una stagione da dimenticare. Proprio nel tentativo di ottenere un tempo dignitoso, spingendo oltre il limite, Schumi ha commesso un errore che non fa parte del suo abituale repertorio e così oggi scatterà dalle retrovie più profonde, con l'obbiettivo non certo esaltante di raccimolare qualche misero punto e pensare che qualche illuso, dopo la doppietta nel Gran Premio farsa di Indianapolis, aveva ipotizzato che la Ferrari potesse inserirsi nella lotta per il mondiale costruttori. In un sabato del genere inutile, poi, sperare in un qualche colpo di genio di Barrichello, il quale, però, non ha nulla da rimproverarsi. Con questa macchina e con queste gomme sarà già un miracolo terminare la corsa senza subire l'onta del doppiaggio.

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