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DUBLINO — Un'ora di Italia, esattamente come la voleva.

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«Per un'ora, e soprattutto per tutto il primo tempo, ho visto un'Italia senza smagliature: una prova d'autorità e sicurezza, esattamente quello che mi aspettavo», dice il ct azzurro nella piccola sala stampa ai piedi del prato verde brillante del Lawsdone Road. «Solo negli ultimi 10-15' siamo calati vistosamente. C'erano giocatori che non avevano più benzina. Ma d'altra parte siamo a un punto della stagione in cui nessuno ha 90' nelle gambe; e la cosa che mi è piaciuta di più è la personalità in trasferta». Per questo, anche se non ammette la sorpresa, la risposta azzurra lo soddisfa pienamente. Tanto da strappargli l'eccezione di qualche giudizio individuale. «Sì, mi hanno convinto le prestazioni di Pirlo e Del Piero: del milanista per autorità, dell'altro per la naturalezza con la quale ha giocato e inventato palloni preziosi». A suo vantaggio, oltre alla serenità ritrovata, lo juventino aveva ieri sera quella di una posizione particolare ma già ricoperta. «Giocavamo con tre punte per modo di dire, perchè una rientrava sempre e Del Piero era defilato a sinistra — la sua spiegazione — in quella posizione giocava al primo anno di Juve, con Vialli e Ravanelli davanti. E mi è piaciuto davvero». Insomma, quello di tre attaccanti con qualche accorgimento è «un esperimento positivo, e che si può riproporre», anche se non è detto sia già con la Scozia: per quel giorno Lippi conta di aver recuperato Totti (il progetto iniziale a Dublino era il romanista trequartista dietro la coppia milanista Vieri-Gilardino), e in più c'è l'incognita Cassano: «Quando avrà risolto i suoi problemi sarà di nuovo con noi», ha ricordato prima della partita Lippi. Tutto sta a vedere se quei problemi, il contratto con la Roma o il passaggio alla Juve, avranno una risposta. All'indomani della prima di campionato Lippi ritroverà i suoi 23 azzurri a Coverciano per la doppia trasferta in Scozia e Bielorussia.

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