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Iscrizioni, fuori le escluse di A e B

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In serata i giudici della Coavisoc (la Covisoc d'appello) comunicherà i nomi della squadre che non sono riuscite ad ottenere il via libera con i ricorsi. Resta in bilico solo il Messina, almeno dalle indiscrezioni delle ultime ore, per le altre è in arrivo un'altra bocciatura (il Treviso si salva, ma il suo debito era poca cosa). E anche la formazione siciliana potrebbe non farcela perché la Figc preferirà lasciare il giudizio definitivo alla Camera di Conciliazione del Coni. In caso di sentenza ancora sfavorevole ci sarà il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato. Infine c'è sempre il Lodo Petrucci che consente alla società fallita di ripartire dalla serie inferiore rispetto a quella di questa stagione. Ma andiamo con ordine. Il Perugia è fuori, lo ha capito anche Alessandro Gaucci: «Non abbiamo fatto in tempo a chiudere le operazioni per il 15 luglio, ma stiamo lavorando per avere tutte le carte in regola per il 25 — ha spiegato il numero uno del club biancorosso— quando andremo all'arbitrato del Coni. Chiederemo l'ammissione al campionato e siamo fiduciosi di potercela fare, anche perchè solleciteremo un nuovo appuntamento con l'Agenzia delle entrate per una transazione». In pratica alla documentazione manca il versamento bancario degli stipendi dei calciatori oltre all'accordo col Fisco. Il sindaco Renato Locchi già pensa alla C1 e ha lanciato l'appello agli imprenditori locali per salvare il calcio nel capoluogo umbro. «La posizione del Messina è regolare», spiega il presidente Franza ma la Coavisoc potrebbe non accettare il concordato con l'Agenzia autonoma dell'Entrate siciliana. Ci sarà battaglia sulla posizione dei giallorossi con il Bologna a sperare nel ripescaggio. Ottimismo anche in caso del Torino ma la realtà è ben diversa. La sensazione è che l'intesa di massima raggiunto col Fisco (non un accordo vero e proprio, spiegano dagli uffici dell'Eur) non possa essere ritenuto valido per l'iscrizione. In sostanza c'è solo una richiesta informale di rateizzare il debito di oltre 35 milioni in cinque anni, un'operazione che qualsiasi contribuente potrebbe chiedere e non convince nemmeno la garanzia di un bene, lo stadio Comunale, di proprietà del Comune. Inoltre non sarebbero stati rispettati i tempi previsti della ferree regole imposte dalla Figc da questa stagione. La fidejussione da 40 milioni del presidente Cimminelli sarebbe considerata quindi tardiva. A questo punto anche il sindaco Chiamparino potrebbe puntare al Lodo Petrucci per far ripartire il Toro senza debiti dalla serie B. Segnato anche il destino della Salernitana che ripartirà dalla serie C1. Non dovrebbe correre rischi il Treviso, l'unica squadra che riuscirà a salvarsi dalla «tolleranza zero» imposta dalla Figc. Il debito con l'Erario era di appena 300.000 euro, è stato saldato e quindi l'iscrizione dovrebbe arrivare oggi. Caos in serie C dove le previsioni sono ancora più complicate. E in questo contesto non potevano mancare le interrogazioni parlamentari dei politici dei collegi della squadra coinvolte. Due di questi, Sanza (Forza Italia) e Santulli (Udeur), presidente e coordinatore del comitato Bicamerale per lo Sport hanno chiesto il rispescaggio del Napoli. Oggi il parere della Coavisoc poi carte bollate e tribunali per un'altra estate caldissima.

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