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LE DECISONI DEL CIO A SINGAPORE

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Baseball e softball fuori dalle OlimpiadiNonostante le esclusioni non sono stati ammessi squash, rugby a 7, golf, karate e rotelle

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Il Comitato Olimpico ha deciso a Singapore l'esclusione di baseball e softball da Londra 2012. Il mondo del batti e corri, rientrato come sport dimostrativo a Los Angeles nel 1984 e poi a pieno titolo dall'edizione successiva di Seul, resta «sport olimpico», ma non sarà presente in Gran Bretagna tra sette anni. La cronica assenza dei giocatori delle Major League ha addirittura portato all'assenza degli Stati Uniti (ko nelle qualificazioni con il Messico) ad Atene. Senza giocatori di Major i grandi network televisivi non si interessano e non entrano soldi. Dopo le avvisaglie dell'ultima sessione, ecco consumarsi l'esclusione in Medio Oriente, che però non vede nuove ammissioni, come spiega il presidente della federazione internazionale baseball Aldo Notari proprio da Singapore. «I cinque sport (squash, rugby a 7, golf, karate e rotelle) che speravano di prendere il posto di baseball e softball — afferma — non sono riusciti a prendere neppure il 50% dei voti, per cui il programma di Londra resta con 26 sport al posto di 28. In Messico si erano rifiutati di escludere baseball e softball, stavolta è andata in maniera diversa, anche se entrambi restano sport olimpici e nessuno subentra». La spiegazione di questa esclusione per Notari è nota. «Alle Olimpiadi non vanno i migliori giocatori, quelli delle Major League e senza di loro non c'è speranza. Il problema resta il controllo antidoping, ma deve essere risolvibile. Ora sono in partenza per Detroit, per vedere se e come si cercherà una soluzione, ma o le Major Legaue capiscono, oppure c'è poco da fare. Intanto cerchiamo di fare un buon lavoro per Pechino, perché è l'unica possibilità di risalire la china». In partenza per Detroit anche il presidente della FIBS e vice presidente esecutivo della CEB, la federazione europea, Riccardo Fraccari, colpito dalla notizia il giorno del debutto azzurro agli Europei in Repubblica Ceca. «Grande stupore — sono le prime parole — perché baseball e softball come numero di praticanti sono tra i primi cinque sport del mondo». Fraccari va comunque dritto per la sua strada, l'incontro a Detroit di domani con il mondo dei Pro americani. «Per fortuna il rapporto tra il nostro movimento e le Major League si rinsalda sempre di più. C'era bisogno prima e ora più che mai, se dovessero venire meno le Olimpiadi per il futuro, di un circuito alternativo. L'esempio è quello del Sei Nazioni del rugby. Il Mondiale del 2006 può essere una svolta decisiva in tal senso. L'incontro di Detroit è importante per far capire alle Major che non può perdere il baseball europeo. Ovviamente dobbiamo stabilire insieme cosa fare». Altrimenti? «Altrimenti bisognerà fare i conti con un eventuale ridimensionamento del campionato. Questo comunque non vuol dire che si può fare a meno delle Olimpiadi. Mi chiedo se fosse stata New York la città olimpica del 2012? Non credo proprio che sarebbero stati esclusi». Certo che se le Major League dessero la disponibilità dei loro giocatori migliori per Pechino 2008, considerando che nessuno dei cinque sport in predicato di subentrare è riuscito a passare, le cose potrebbero cambiare. «Dubito che il Cio possa tornare indietro, ma tutto può essere. Bisogna lavorare a 360 gradi, sia sul fronte olimpico che fortificando le proprie posizioni».

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