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DI CANIO

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Il fantasista sposa il progetto dell'allenatore riminese

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Di Canio c'è: lavora, suda e sgobba con l'entusiasmo di un esordiente, vive di Lazio per ventiquattro ore al giorno dando l'esempio ai più giovani. Di Canio, ci dica le sue prime impressioni su questi primi giorni di ritiro. «Mi piace. Erano anni che non avevo la possibilità di fare un ritiro ed allenarmi in maniera intensa. In Inghilterra si lavora durante tutta la mattina, poi nel pomeriggio si torna a casa. Qui abbiamo la possibilità di lavorare duramente, di stare insieme ai compagni e di recuperare le energie necessarie per la giornata successiva». Come sta crescendo la nuova Lazio? «C'è una grande armonia, c'è unità di intenti. In questa stagione sarà necessario un gruppo unito per superare tutte le difficoltà che dovremo affrontare. Chi resta alla Lazio dovrà essere contento di farlo». È un gruppo composto da moltissimi giovani. «Accanto a loro anche io mi sento un po' più giovane: a tavola pranzo accanto a loro insieme a Manfredini e Rocchi. Hanno delle grandi doti, come ragazzi prima ancora che come giocatori: sono degli atleti già pronti per affrontare le difficoltà. Sono parte integrante della nostra squadra». Mancano meno di due settimane all'esordio in Intertoto ma la rosa è ancora incompleta. «La società deve muoversi con molta oculatezza: tutti noi conosciamo bene la situazione economica della Lazio e sappiamo già che non potremo riprendeci Nesta... Spero che il presidente possa trovare presto un accordo con i gemelli Filippini». Lei come ha reagito quanto le è arrivata la voce che potessero andare alla Roma? «Ho chiamato subito Tommaso - Rocchi n.d.r. - e gli ho detto: dije che li sfonno! Ho parlato con loro due pochi giorni dopo, mi hanno detto che piuttosto che andare a giocare nella Roma resterebbero a suonare a Palermo senza mettere piede in campo». Che impressione le ha fatto il nuovo tecnico? «E' puntiglioso ai massimi livelli, è pignolo, mi piace. Richiama tutti allo stesso modo, senza fare differenze e lo fa con grande ironia. Cura in maniera ossessiva anche i minimi particolari, anche la tecnica di base: sembrerebbe una cosa irrilevante ma questa è la giusta mentalità per andare lontano. Delio Rossi vive per la squadra, vive per la Lazio e questo è bellisssimo». Dai test atletici è risultato uno dei migliori atleti. «Sono molto contento: questi risultati dimostrano quanto fossero false le voci messe in giro dal nostro ex allenatore nella passata stagione». Questa Lazio sembra avere la capacità di soffrire «Colui che esita davanti allo sforzo è colui la cui anima è ottusa. Ho appeso questa frase di Leòn Degrelle all'interno del nostro spogliatoio: sarà il nostro motto per l'intera stagione».

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