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«Troppe sostituzioni immotivate»

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Del Piero: «Capello? Non lo ringrazio in modo particolare»

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Ho appena vinto anche a calcio-tennis. E lo scudetto, ovviamente: ringrazio tutti quelli che hanno lavorato con me e per me». Anche Capello? «Lui come tutti gli altri. C'è un motivo per cui dovrei ringraziarlo in particolar modo?». Forse perché alla fine ha segnato sedici gol. O no? «Non li avevo mai segnati prima?». Che sapore ha il suo sesto scudetto? «Particolare, anche se non si possono fare classifiche perché ogni vittoria è figlia del suo tempo. Però, con un allenatore nuovo e al termine di una stagione per me un po' strana, ha un gusto tutto suo». Lei stesso aveva detto che ci sarebbe stato bisogno di un chiarimento con Capello: com'è andata? «Non ce n'è bisogno. Siamo due professionisti, entrambi vincenti, intelligenti e disponibili l'uno con l'altro. Certo, per me si è trattato di un fatto anomalo il dovere subite tutte quelle sostituzioni. A volte, per essere chiari, non mi sono sembrate così motivate». Si sente ancora l'uomo-immagine della Juve? «Certo che sì, anche se quel numero di sostituzioni non è stato normale.». Accetterebbe un'altra stagione come quella appena finita? «A livello di risultati, certo. Sul piano personale, due anni fa ho firmato il rinnovo del contratto per provare a finire la carriera in bianconero. Il mio gioco, però, è fatto per essere protagonista: se mi rendessi conto, per problemi vari, di non esserlo più, potrei prendere in considerazione anche soluzioni alternative». E l'esclusione dalla Nazionale? «Giusta. Ho parlato con Lippi più volte durante l'anno. Il mio obiettivo, sia chiaro, è quello di conquistare i Mondiali». Ha sentito i complimenti fatti da Lapo Elkann a Cassano? «Certo. Ma li ha fatti anche a me pochi minuti fa: era molto contento per il mio finale di stagione e per quanto fatto contro il Milan».

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