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Un Oro vale 100.000 euro Ma pagano le aziende

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Una cifra record, soprattutto se confrontata con quella delle edizioni passate. Lo sci non è mai stato uno sport ricco. Si è sempre appoggiato al turismo invernale e i comitati organizzatori rientravano dei costi attraverso ai visitatori che affollavano ogni anno le piste utilizzate dai grandi campioni. Ultimamente, il fenomeno si è ingigantito. Il turismo invernale rappresenta ogni anno un indotto da milioni di euro per enti locali, albergatori e operatori. E il numero di appassionati è in costante crescita. Per gli impianti di risalita vengono investite cifre da capogiro, banche che concedono ai proprietari finanziamenti per milioni di euro. Un'industria in piena regola che, come tale, va promossa al grande pubblico internazionale. In questo quadro rientra l'organizzazione in Lombardia, a Bormio e Santa Caterina Valfurva, dei Mondiali di sci alpino, costata quasi 50 milioni di euro. In Valtellina sono stati compiuti investimenti ingenti: fibre ottiche, nuovi sistemi di cronometraggio. E anche il prize-money s'è adeguato. Sono lontani i tempi in cui uno sciatore viveva dei soldi del gruppo sportivo militare per il quale gareggiava o di qualche fortunato spot pubblicitario (ricordate il Tomba bionico nella pubblicità della pasta?). Intanto, Rai Sport ha reso noto di aver attivato un canale sperimentale sul digitale terrestre che garantirà all'evento una copertura televisiva mai vista. Non c'è che dire, saranno i Mondiali dei record.Dan. Dim.

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