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Capitalia smentisce l'interessamento della Nafta Moskva per acquistare la Roma

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«Mai ricevuto offerte dai russi»

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Saranno russi o italiani, sotto forma di cordata o di forze singole, fatto sta che al momento l'unico a farsi avanti veramente è stato l'imprenditore Danilo Coppola che ha acquistato il 2,5% delle azioni giallorosse. Ieri, invece, la presa di posizione di Capitalia che, con una nota, ha fatto sapere che «smentisce categoricamente di aver ricevuto alcuna offerta per l'acquisto del pacchetto di maggioranza della Roma, né dalla Nafta Moskva e neppure richieste in tal senso». Nel comunicato, emesso dopo alcune indiscrezioni dei giorni scorsi, l'ente bancario romano, precisa inoltre che non esistono «negoziati, discussioni o ipotesi con alcun soggetto italiano o estero per l'ingresso nel capitale, diretto o indiretto, della As Roma». Nei giorni scorsi il Capitalia, con una partecipazione del 49%, è entrato nella Compagnia Italpetroli Spa la cui ristrutturazione ha consentito alla Roma di iscriversi alle prossime competizioni europee della prossima stagione, ma anche in questo caso, il comunicato parla chiaro. «Il gruppo Capitalia non ha oggi né avrà successivamente alcun potere decisionale in merito ad una eventuale cessione della partecipazione nella As Roma. Tale potere - continua la nota - spetta esclusivamente alla famiglia Sensi in qualità di azionista di controllo della Italpetroli e, indirettamente, della As Roma». Insomma, come ha già avuto modo di dire diverse volte, sarà lo stesso patron giallorosso a decidere sul futuro della sua società anche se Capitalia mette in coda al suo comunicato una specifica decisamente importante. Ovvero non assisterà Sensi, «in qualità di advisor, in nessuna trattativa relativa all'ingresso di soci che non diano preventive ed adeguate garanzie patrimoniali di mantenimento della squadra ad un elevato livello tecnico». Vale a dire: astenersi perditempo. Veltroni: non sono contrario ai russi. «Non ho il titolo per dire chi può o chi non può guidare la società — ha detto il sindaco a Rete Sport — ho solo detto che romanticamente potrei preferire un altro Sensi, ma non ho mai detto di essere contrario ai russi. Quando ho parlato di Roma ai romani, non sapevo ancora nulla dei russi. Qualche mese fa qualcuno della società mi ha chiesto se ero disposto ad incontrare i russi. L'incontro non c'è stato perché loro non sono più venuti». Insomma nessun ostruzionismo ed al sindaco sono a cuore le sorti delle squadre romane. «La Juventus ha avuto nell'ultimo settembre ha registrato una perdita, il Milan ha un presidente che stacca annualmente un assegno Di fronte ai problemi bisogna reagire perché se si mandano all'aria Roma e Lazio, va per aria tutto il calcio italiano. L'ostilità verso le due squadre è la stessa per cui si tagliano i fondi per Roma Capitale». Infine si torna a parlare delle cittadelle dello sport. «Sul modello del Real. Io faccio il possibile per aiutare Roma e Lazio. Il club di Sensi è appetibile a prescindere, ma per entrambe la creazione delle cittadelle può essere uno strumento». Intanto, ieri si è riunito il CdA giallorosso. Si è trattato di una riunione tecnica, propedeutica all'assemblea dei soci del prossimo 22 aprile. Con la squadra, invece, non c'è stato nessun incontro sulla questione spalma-stipendi.

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