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Esplode la Ranieri-mania: «La Roma è un sogno» «Scambiarci le panchine con Capello? Fabio è un grande, ma i giallorossi sono un punto d'arrivo»

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A che deve tanto onore? «Forse al fatto che parlo poco l'inglese, sapendo solo le parole indispensabili per rivolgermi alla squadra e poco più. Così a loro do l'impressione del tecnico che parla poco e fa molti fatti. Cosa che gli inglesi apprezzano moltissimo». Potenza dei risultati, verrebbe da dire, visto che dall'inizio della stagione e fino a martedì la sua panchina è stata sempre traballante. Ultimamente, poi, le solite voci avevano riportato un forte interessamento del patron Abramovich per Capello, con la possibilità che a sostituirlo sulla panchina della Roma fosse proprio, lui, il testaccino Ranieri. Un'ipotesi che ieri il mister romano non ha affatto smentito ai microfoni del Bar Forza Lupi di Nuova Spazio Radio quando, alla precisa domanda «Lei verrebbe alla Roma?», ha risposto: «Una volta Mazzone mi disse che i romani come noi non possono dire di aver fatto gli allenatori se non hanno guidato la Roma almeno una volta nella vita, dunque come farei a dire di no ad una proposta della società giallorossa? Pur stando benissimo a Londra, se questa arrivasse non potrei proprio rifiutarla. Anche se, è chiaro, che prima di accettarla dovrei valutare bene i progetti della proprietà. Fondamentale sarebbe che colui o costoro che succederanno a Sensi abbiano la voglia e l'interesse di mantenere la squadra agli stessi livelli a cui l'ha portata la presidenza attuale». Ha saputo che qualche tempo fa Capello espresse il desiderio di fare un'esperienza in Inghilterra, magari tra un anno, alla scadenza del contratto con la Roma? «Certo, e dico pure che per me Capello sarebbe felice di allenare in Inghilterra anche tra due mesi», la sua risposta più che sibillina. Vista la sua esperienza attuale, cosa ne pensa del ventilato acquisto della Roma da parte dei russi? «Io sono lontano dall'Italia e dalla mia città da diverso tempo e non so quali sviluppi stia prendendo la vicenda della cessione della società giallorossa. Per quello che mi riguarda, avendoli qui al Chelsea, posso dire che i dirigenti russi ti lasciano lavorare con assoluta tranquillità e che non interferiscono mai nelle vicende tecniche di mia competenza. Con loro mi trovo benissimo». Infine due parole sulla Champions. Il suo Chelsea è tra le quattro grandi d'Europa. Quante possibilità ha di vincere la Coppa? «Direi un 20%, le stesse che hanno i nostri prossimi rivali del Monaco. Al Deportivo e al Porto, invece, do un bel 30% a testa, se non altro per la maggiore esperienza che hanno rispetto a noi».

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