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BASKET UNIVERSITARIO AMERICANO NCCA

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Tiro inutile da 30 milioni di dollari Un canestro da tre punti allo scadere non cambia il risultato, ma stravolge le scommesse

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Chris Duhon, giocatore della squadra di basket dell'università di Duke, ha azzeccato un tiro da tre allo scadere della semifinale del torneo NCAA disputata contro il college di Connecticut. La prodezza di Duhon, a segno da 10 metri, non ha cambiato l'esito della partita. Duke è uscita sconfitta dal campo 79-78 e non potrà lottare per il titolo, che verrà assegnato a San Antonio nel match tra UConn e Georgia Tech. Mentre la palla lanciata da Duhon finiva nella retina, però, cambiava il destino di migliaia di scommettitori. Il tiro da tre ha ridotto il vantaggio di UConn ad un solo punto e ha «strappato» le giocate di tutti coloro che avevano puntato su un margine più ampio. Secondo le prime stime, il tiro di Duhon avrebbe «spostato» circa 30 milioni di dollari. Non è escluso nemmeno, però, che l'inutile prodezza sia arrivata a muovere 100 milioni di dollari, annullando nell'arco di pochi decimi una scommessa vincente e restituendo valore ad una considerata ormai persa. Il torneo universitario di basket, del resto, è una vera gallina dalle uova d'oro per i bookmakers degli Stati Uniti e per i casinò di Las Vegas, dove il gioco d'azzardo è legale. Secondo le stime dell'FBI, ogni anno nel Nevada si raccolgono scommesse per 100 milioni di dollari mentre impazza la «March Madness», quando cioè il torneo NCAA arriva alla stretta finale delle Final Four, con le ultime tre partite che assegnano il titolo. La cifra, però, sale addirittura a 2,5 miliardi di dollari se si tiene conto anche delle giocate effettuate on-line. «Se sei un tifoso di Duke o di Connecticut e non hai scommesso, quel tiro non significa granchè», dice John Avello, direttore di una casa di scommesse di Las Vegas. «Se però sei un tifoso di Duke o di Connecticut e hai puntato soldi sulla partita, quel tiro è una questione di primaria importanza».

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