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Mai fidarsi dei disperati con l'acqua alla gola

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Arrivati sul fondo, non hanno alternative se non quella di risalire, di ritrovare la dimensione della quale, alla vigilia della stagione, erano accreditati. Questa è la condizione dell'Inter: quasi tragica in avvio, con l'inevitabile, anche se probabilmente inutile, addio a Cuper, poi l'impennata del primo Zaccheroni, inaugurata proprio da una Roma fermata sul pari a San Siro. Di quella partita si ricordano gli sprechi iniziali dei romanisti, la sofferenza dei minuti finali, la sensazione che comunque l'Inter sarebbe tornata protagonista. Un sogno breve, aperto da cinque vittorie a seguire, il trionfo di Highbury, poi ancora il letargo. Fino all'ultimo, drammatico scorcio di campionato, segnato da aspre contestazioni sfumate nel sarcasmo via via che le disavventure raggiungevano livelli grotteschi. Ecco dunque che il calendario, al quale tuttavia la Roma non dovrebbe mai guardare se non alla riga che settimanalmente la interessa, sembrerebbe proporre alla prima lepre un impegno più agevole di quello che attende il Milan contro una Samp che raramente concede agli avversari manovra agevole. In realtà, è proprio la serata dell'Olimpico a dettare le maggiori preoccupazioni per la squadra che la logica e la classifica accreditano del pronostico. L'Inter, lontana dal suo tifo ormai votato alla feroce irrisione, può far leva sull'orgoglio per riproporsi a un livello più in linea con la sua tradizione e le sue ambizioni. Ci vorrà tutta l'attenzione del mondo da parte della Roma, per tentare di ripetere le grandi prove offerte contro la Juve e poi nella fiabesca esibizione di Parma. Anche perché comunque non potrà non avere una sua suggestione l'esito del confronto che la capolista avrà sostenuto qualche ora prima. In caso di ulteriore vittoria del Milan, che ormai ci ha abituato a rimi da vertigine, potrebbe subentrare qualcosa di simile alla rassegnazione. Ma anche il risultato più favorevole alla Roma potrebbe pesare: mettendo pressione su una squadra cosciente di dovere sfruttare un'occasione irripetibile e dunque lontana da quella serenità che, sola, garantisce i grandi risultati. Se la tradizione non mente, è comunque certo che difficilmente, questa sera, qualcuno possa annoiarsi. Tra Roma e Inter le emozioni non sono mai mancate. E neanche i gol, nonostante il pari bianco ma divertente dell'andata. L'Inter ritrova Cannavaro, a rendere più solida una difesa non impeccabile, ai genietti dell'attacco romanista il compito di dire chiaramente, ai rivali di turno, che l'ora della sognata rinascita non è ancora suonata.

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