Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

IL CALVARIO DI LOMU

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Dopo il rifiuto opposto dai medici a un familiare del giocatore, perchè incompatibile, numerose offerte sono arrivate in vista del trapianto. «Gli specialisti che ho consultato - ha detto Lomu - dicono che il solo modo di guarire è trapiantare un rene». Finora il giocatore ha preso tempo pensando che così facendo non potrebbe più tornare a giocare a rugby, che era e rimane il suo scopo primario. «Quando un neurologo ti dice che rischi di non camminare più questo dà un'idea di quello che deve affrontare. Però devi anche poter dire basta quando vuoi tu. E io ho sempre detto che il mio lavoro non è ancora terminato e che lo finirò...». Lomu, che compirà 29 anni il prossimo 12 maggio, già sognava di giocare l'ultima Coppa del mondo in Australia ma le sue condizioni sono peggiorate così non è riuscito a coronare il suo sogno. Da mesi la vita per lui è un calvario tra cure e sei sedute alla settimana di otto ore di dialisi. Tuttavia il sogno di tornare a rincorrere un pallone ovale rimane. Per il trapianto i medici parlano di tre-quattro anni. «Conoscendolo - dice il manager di Lomu, Phil Kingsley-Jones - è poco probabile che Johan vada contro le sue regole morali per non fare la fila...». Secondo il direttore dell'organizzazione neozelandese incaricata della raccolta di reni, Ian Dittmer, negli ultimi quattro anni l'attesa media per ricevere un organo nuovo è stata all'incirca di 30 mesi. Per uno come Lomu sono anche più lunghi, visto che di donatori polinesiani (l'ala degli All Blacks è di origine maori) non sono poi così numerosi. Però la malattia si è manifestata già da quasi otto anni, e dunque per il trapianto i tempi sembrano maturi.

Dai blog