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di FABRIZIO FABBRI UN passo d'addio che con due giornate d'anticipo spedisce di fatto ...

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Fatale la sconfitta a Lubiana contro l'Olimpia dei tanti carneadi. 87-68 per gli sloveni, che così hanno consegnato alla squadra di Bucchi la scomoda ultima posizione del girone, in coabitazione con i francesi del Pau-Orthez, e più d'un motivo di riflessione. Roma ha fatto ciò che ha potuto, con una squadra di nuovo ridotta al lumicino nelle rotazioni degli esterni. Righetti a casa a curare un ginocchio malandrino e Myers in panchina, dopo molti giorni di stop per la schiena indolenzita. E siccome Bennermann ha fatto le valigie per Teramo in quintetto, accanto ad Alexander e Burton (rilanciato dall'inaspettata forzata rinuncia a Buford), è partito Bonora, con il figliol prodigo Tusek, opaca la sua prova, e Griffith in quintetto. In un'atmosfera irreale, palazzetto mezzo vuoto e non particolarmente caldo, Roma ha cercato con le unghie di tenere in vita le proprie speranze. Spesso in affanno, -13 (35-22) in apertura di secondo quarto, la Virtus non ha ceduto. Griffith, sempre troppo impreciso dalla lunetta, s'è però preso con successo grandi responsabilità e dalla panchina dopo aver scaldato la schiena dolorante anche Myers ha dato il suo, così come Alexander. Ed allora dopo la sosta di metà gara Roma s'è rifatta sotto, tornando più volte ad una sola lunghezza di distanza. Ma i falli hanno presto penalizzato Myers e a nulla sono valse le alchimie tattiche di Bucchi. Ultimo quarto con Roma ad inseguire, con un vantaggio che s'è dilatato oltre i demeriti, vedendo l'Europa scivolare pian piano via. Non certo per colpa della sconfitta di Lubiana, ma per tanti altri motivi. Che a Settebagni ben conoscono e che serviranno per non commettere altri errori in futuro. Intanto da domenica la Virtus si ritufferà nel campionato con la trasferta di Avellino che all'andata si impose all'Eur. I lupi irpini vivono un momento di grande difficoltà. La società ha infatti sospeso dagli allenamenti e messo fuori rosa il pivot statunitense Jamison che durante la settimana si era rifiutato di prendere parte ad una seduta d'allenamento per il ritardo nell'accredito di uno stipendio. Difficile che il giocatore, che si avvia al taglio, possa essere schierato in una partita che Roma, nelle cui fila potrebbe rientrare Righetti, dovrà cercare di vincere assolutamente.

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