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TARDIVA REAZIONE DEGLI UMBRI NEL SECONDO TEMPO

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Tre colpi del Verona annientano la Ternana

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La squadra scaligera, ancora inguaiata nelle retrovie della classifica, ha estratto dal cilindro una gara perfetta, sorprendendo di fatto (almeno per 45 minuti) gli uomini di Beretta. Maddè mette in campo un Verona attendista e sornione, pronto a rilanciarsi però in avanti con rapidità e a mettere sempre in difficoltà la lenta linea difensiva composta da Savino e Scarlato. Myrtaj e Adailton fanno benissimo la spola tra centrocampo e attacco e questo porta sovente fuori posizione i due centrali ternani, mentre a centrocampo il trio Salvetti-Italiano-Mazzola sovrasta in tutto e per tutto Corrent e Brevi. Il Verona probabilmente vince la gara proprio qui. Italiano non la fa vedere a nessuno quando verticalizza il gioco, Salvetti è ispirato ed entra perfettamente negli spazi vuoti, Mazzola è sempre pronto a fermare le incursioni di Brevi. Per di più Maddè lascia campo libero a Cassani, che scorazza a suo piacimento sulla destra dove Terni vede i sorci verdi. Così il primo tempo è una vera e propria lezione di calcio dei veronesi. La Ternana deve solo subire, incapace di proporsi dalla trequarti in su, ma soprattutto esposta al contropiede dei gialloblù. Oltre alle tre reti realizzate, il Verona avrebbe potuto segnare in almeno altre tre occasioni e solo un grandissimo Brunner (unitamente all'imprecisione degli attaccanti del Verona) permettono alla Ternana di scendere negli spogliatoi con un passivo pesante, ma che permette ancora di rientrare in partita. Nel secondo tempo infatti la squadra di Beretta esce trasformata. Oltre agli undici schierati dal tecnico umbro, scende in campo anche l'orgoglio di una formazione ferita dal pesante risultato. E incredibilmente la Ternana torna in appena due minuti in partita. Prima al 13' è Brevi a sfruttare le strutturali indecisoni sulle palle alte dei difensori del Verona, poi è Corrent a far tremare il «Bentegodi». Da questo momento in poi ci si aspetterebbe un assalto veemente, invece la Ternana continua a fare confusione, mentre il Verona scosso dalle due reti, sebbene impaurito, torna a macinare gioco. Poi ci pensa anche il mediocre arbitro Ayroldi a mettere in confusione una gara tesa ma mai cattiva. Il direttore di gara di Molfetta ha il cartellino facile (in entrambe le direzioni), spezza troppo il gioco, spesso e volentieri è lontano 50-60 metri dall'azione. Alla fine questa direzione di gara penalizza di più la Ternana, che proprio nel momento di maggior pressione perde prima Brevi (banale fallo a centrocampo e secondo giallo per lui), poi Pesaresi (rosso diretto per una manata in faccia a Papa Waigo). Giocoforza il Verona gestisce gli ultimi miuti alzando il baricentro e condannando ancora Brunner agli straordinari. Il portiere ternano è bravissimo in un paio di occasioni su Myrtaj, mentre i suoi compagni, ormai stremati, non riescono più a portarsi nella metacampo gialloblù. Nonostante la sconfitta e un primo tempo da dimenticare, la Ternana esce a testa alta dal «Bentegodi» pur di fronte a una minicrisi di risultati. Beretta ha comunque nel suo arco le frecce giuste per risollevarsi.

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