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Dopo la sconfitta di Reggio i biancocelesti ospitano il Brescia (15, Sky4) Senza Corradi, Muzzi e Inzaghi, Mancini scommette sul redivivo argentino

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O meglio con il solo Lopez, recuperato in tutta fretta per rendere meno amara la befana di Collina. Mancini si aggrappa all'argentino per battere il Brescia (15, Sky4) e riprendere il cammino interrotto martedì in Calabria per colpe proprie e dell'arbitro. Mancheranno gli squalificati Muzzi e Corradi oltre all'infortunato Simone Inzaghi ma ci sarà il Piojo, redivivo dopo oltre due mesi trascorsi in palestra a curarsi le ginocchia malandate. Modulo obbligato, il 4-5-1 che con Eriksson aveva il profumo dello scudetto. Mancini, però, pretende una squadra lo stesso offensiva nonostante la penuria di attaccanti. Per questo motivo chiederà un lavoro straordinario ai centrocampisti pronti agli inserimenti per non fare sentire troppo solo Lopez. Prima di parlare del Brescia, il tecnico biancoceleste torna sulla sconfitta di martedì che ha allonatanato la sua squadra dal quarto posto: «A Reggio Calabria la Lazio aveva iniziato bene passando anche in vantaggio, ma non si può regalare un uomo per 60 minuti. Col Brescia voglio vincere e giocare in undici, poi inizierà un bel ciclo. Se alla fine del girone d'andata saremo quarti, andrà bene lo stesso». Sui problemi dell'attacco non si piange addosso, anzi è convinto di una prova orgogliosa della sua banda: «Se giocheremo con una sola punta dovremo fare molto movimento e non dare riferimenti agli avversari. Lopez? Non ha ancora 90 minuti nelle gambe, ma sono 4-5 giorni che si allena con la squadra. Ha così tanta voglia di giocare che supererà anche la stanchezza. Alla fine è stato fuori due mesi, mancano i suoi nove gol che l'anno scorso aveva già segnato in questo periodo». Sul fronte recuperi Mancini elogia Cesar per i progressi degli ultimi tempi: «Mi auguro di avere il prima possibile quell'esterno sinistro che ci manca dall'inizio. Si allena già da una decina di giorni, speriamo di riuscirci tra la partita con il Modena e il ritorno di coppa con il Parma». Il tecnico esclude che le voci di mercato possano distrarre Stankovic: «Convive da sei mesi con le voci sul suo futuro. E poi meglio per lui che se ne parli tutti i giorni in prima pagina. Comunque per la squadra è fondamentale, non possiamo averlo al 50 per cento nè possiamo permetterci che sia fischiato dal pubblico. Fino a giugno è della Lazio e deve dare il massimo anche con l'apporto della gente. Penso che il ciclo di Stankovic con la Lazio sia finito anche perchè è in scadenza di contratto». Del resto le alternative non ci sono e quindi Mancini fa bene a scommettere ancora una volta sulla voglia del serbo di chiudere in bellezza la sua esperienza romana. Stankovic avrà il compito con Fiore di non fare sentire Lopez solo. A centrocampo agiranno Giannichedda, Albertini e Liverani, con gli ultimi due in cabina di regia. In difesa poche novità anche perché Oddo è squalificato e Negro non ha recuperato da un problema muscolare. Stam si sposterà sulla destra, sull'altra fascia agirà Favalli mentre la coppia centrale sarà Couto-Mihajlovic. In panchina poco o nulla: oltre a Sereni, spazio ai giovani Melara e Delgado (lo spagnolo troverà sicuramente spazio nella ripresa quando Lopez alzerà bandiera bianca), al jolly Zauri e ai centrocampisti Dabo e Conceiçao. All'Olimpico sono previsti almeno 50.000 spettatori per spingere la Lazio alla vittoria e festeggiare così il compleanno della società che venerdì ha compiuto 104 anni. Aspettando poi la solita settimana di passione per capire il futuro del club sospeso tra debiti, cordate vere e presunte e tanta voglia di uscire finalmente da un periodo ricco solo di bond, Consob e aumenti di capitale.

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