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La gioia di Zauri e Delgado «Un sogno che si avvera»

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Luciano Zauri sorride: 100 in A con un gol, una rarità per lui che fatica a ritrovare l'ultima perla. «L'ultima rete l'ho segnata a Bergamo e anche quella fu decisiva: 2-1 contro il Perugia». Niente a che vedere con quella di ieri sera, che ha consegnato alla Lazio un successo bello e importante. «No, ci mancherebbe» e sorride ancora, «passerò un Natale al massimo». E allora tanto vale provarlo a stuzzicare sul futuro. «Vogliamo centrare il traguardo della Champions League. Le vittorie portano entusiasmo. Non dobbiamo più fermarci». L'altro volto della Lazio che vince è Delgado. «Il futuro», come sottolinea il diggì De Mita, lui ringrazia e torna serio. «Avverto la responsabilità, ma ringrazio Mancini e la società che hanno scommesso su di me. Vivo alla giornata, certo è che fino a cinque settimane fa non avrei mai immaginato di poter descrivere questa esperienza. Un sogno diventato realtà». Assist e gol per lui, giovane talento della Primavera, sono il pane quotidiano. «Sì ma farli in prima squadra ha un valore diverso. Ci sono tanti ragazzi che meritano considerazione. Uno su tutti? Ferrazza, si è rotto il ginocchio ma meriterebbe come tutti i miei compagni una chance a grandi livelli». La squadra ha festeggiato la vittoria sotto la Curva, che ieri, prima d'una meravigliosa scenografia targata-Disegnello, chiamata a onorare la storia degli Irriducibili, s'era chiusa in un silenzio «di rabbia» per chiedere la libertà di Fabrizio Toffolo, uno dei leader della Nord. Fab. Mar.

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