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LA FIFA sta valutando l'ipotesi di punire con squalifiche a vita i giocatori colti ad alterare le proprie ...

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Sepp Blatter, presidente del maggiore organismo mondiale del calcio, dopo aver di recente ammesso che nel mondo del pallone esiste un problema-doping, dalle colonne del Financial Times ribadisce le critiche espresse sul caso-Rio Ferdinand, il difensore del Manchester United inquisito dalla Federazione inglese (FA) per non essersi sottoposto ad un test antidroga programmato. Blatter aveva sostenuto che, in attesa del giudizio, Ferdinand doveva essere sospeso e che la sua presenza in campo falsava i risultati del club. «La Fifa non può rimanere indifferente davanti a simili vicende - afferma Blatter -. È il solo modo per assicurare che la legge sia davvero uguale per tutti, ricchi e poveri. Se comportamenti del genere dovessero ripetersi, potremmo seriamente considerare l'emanazione di una norma che imponga squalifiche a vita per quei giocatori sorpresi ad incrementare le proprie prestazioni ricorrendo a sostanze dopanti - prosegue il presidente della Fifa -, nonchè la retrocessione per la società di appartenenza. Se queste ultime non si preoccupano di controllare i propri tesserati, chi può farlo?». Ferdinand, dopo aver saltato il test lo scorso 23 settembre, ha continuato a giocare con il Manchester Utd, ma non è più stato chiamato in nazionale. La Federcalcio inglese lo ha incriminato per «cattiva condotta» e rischia due anni di squalifica. Il giocatore dovrebbe essere ascoltato in settimana, ma una decisione non è attesa prima del nuovo anno. Sempre in materia di sostanze proibite, sul versante di casa nostra, il Coni vuole l'ultima parola su tutti i casi di doping nello sport italiano. La richiesta è partita ieri dal Foro Italico, dove la giunta ha ribadito la necessità di creare un grado di giudizio unico e definitivo per tutte le discipline e che faccia capo al comitato olimpico: una proposta rilanciata all'indomani del caso del canoista azzurro Luca Piemonte assolto dalla federazione italiana e squalificato per due anni da quella internazionale per essere risultato positivo al nandrolone. «Al prossimo consiglio nazionale di febbraio chiederemo che il Coni abbia l'ultima istanza di tutti i casi di doping - ha spiegato il presidente Gianni Petrucci - È necessario creare un ultimo appello al Coni unico per tutte le discipline». La vicenda del canoista, sospeso dalla Fick solo dopo lo stop decretato dal comitato esecutivo della federazione internazionale, è rimbalzata di nuovo sul tavolo della giunta: Petrucci è tornato ad esprimere «lo sconcerto» di fronte alla «discrasia di giudizio» della federcanoa con la sanzione chiesta dalla Procura del Coni (4 anni).

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