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L'AVANA (CUBA) — DOPO gioie e medaglie, per l'Italia è arrivato il giorno delle delusioni e delle polemiche.

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Non c'è gloria nemmeno per gli spadisti, che pure partivano con fondate ambizioni. Il rammarico più grande, ovviamente, arriva dalla prova a squadre di fioretto femminile. Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Margherita Granbassi e Frida Scarpa hanno raccolto un modesto quarto posto. Agevole il cammino fino ai quarti, prima dello stop contro la Russia per 45-39. Determinante l'incredibile black-out di Giovanna Trillini che nei primi due assalti, contro Lamonova e Bojko, ha subito un clamoroso 11 a 0. «Non è stata una delle mie migliori giornate - si è giustificata l'azzurra - ho avuto un blocco. Dopo ho cercato di recuperare, portando nell'ultimo assalto la Vezzali a meno tre (33-36, ndr) ma non è bastato». Ed infatti dalla Vezzali non è arrivata questa volta l'impresa. La jesina si è arresa alla russa, iridata a Lisbona, per 9 a 6. L'Italia ha poi perso anche la finale per il bronzo, sconfitta dalla Romania 45 a 43. Una finale molto contestata e avvelenata dalle polemiche. Sul 43 pari a 17 secondi dalla fine, l'arbitro tedesco Peter Roth girava una stoccata a favore della Badea penalizzando così Valentina Vezzali. In precedenza lo stesso Roth si era reso protagonista di un'altra decisione molto dubbia, assegnando un cartellino rosso all'azzurra, che vale una stoccata, a causa di un cartellino giallo alla panchina, cioè al ct Andrea Magro. Russia fatale all'Italia anche nella spada maschile. Paolo Milanoli, Alfredo Rota, Alessandro Bossalini e Francesco Martinelli hanno ceduto nei quarti per 45-38. Brutte notizie anche la sciabola maschile e la spada femminile. Nella sciabola l'Italia è stata battuta nei quarti dalla Germania per 45 a 39. Nella spada azzurre fuori negli ottavi ad opera della Polonia.

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