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L'azzurra ai mondiali di scherma ha conquistato il suo terzo titolo iridato nel fioretto

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Lunedì notte, sulla pedana del Coliseum, l'impianto circolare della Ciudad Deportiva dell'Avana, dove impera Alberto Juantorena (l'indimenticabile «cabalho» campione olimpico dei 400 e degli 800 metri a Montreal nel 1976, oggi il più importante dirigente sportivo di Cuba) la campionessa iesina ha mantenuto quella promessa. Ha battuto la polacca Sylvia Gruchala 15-10 nella finale, dominando il torneo. Era arrivata all'incontro decisivo concedendo appena tre stoccate alla francese Camille Datoo, quattro all'altra azzurra Margherita Grandassi, cinque alla temuta tedesca Christiane Bauer nei quarti, in cui cadeva Giovanna Trillini per mano della romena Roxana Scarlat (14-15, dopo aver condotto 11-9 e 14-12, poi fallendo per poca convinzione la stoccata decisiva). Approdata facilmente alla semifinale, Valentina ha affrontato senza timori l'ungherese Aida Mohamed, sempre un osso duro per le azzurre, alla quale però ha lasciato per l'occasione soltanto sette stoccate. La finale con la Gruchala non si annunciava comunque scontata: da sempre il fioretto femminile polacco causa qualche problema a quello italiano. La Gruchala nei turni precedenti aveva avuto la meglio sull'ungherese Barga e sulla romena Scarlat, e quindi si palesava in grande forma. Alta e possente, ma dotata di rapidità e agilità di gambe, l'avvenente fiorettista di Danzica ha confermato all'inizio la sua baldanza, attaccando e portandosi sul 3-1. Con calma, Valentina Vezzali l'ha presto messa fuoco e raggiunta sul 3-3. L'azzurra appariva fresca, per nulla consumata dai turni precedenti: dispiegava senso della pedana e del ritmo, coglieva risultati con una tecnica attendista, colpendo in controtempo l'avversaria. L'equilibrio tra le due si è rotto dopo il 5-5: la marchigiana ha messo a segno cinque stoccate consecutive ed è volata sul 10-5. Poi però si è fermata permettendo alla Gruchala di rifarsi sotto: ha subito cinque stoccate consecutive ed è stata raggiunta sul 10-10. Questa è stata l'ultima concessione della Vezzali ad una avversaria che avrebbe presto scoperto la sua feroce determinazione. Ancora una serie devastante di cinque stoccate portate con il manuale del fioretto e per la campionessa di Iesi è arrivato il terzo titolo mondiale che si va ad aggiungere ai precedenti del 1999 e del 2001, nonchè a quello olimpico del 2000. Il presidente federale Antonio De Blasi era di una felicità contenuta, forse perchè abituato a veder vincere spesso gli azzurri: «Sinceramente, mi aspettavo anche l'argento della Trillini. Mi dispiace per Giovanna, che ha mancato di arrivare in semifinale per una stoccata e dopo essere stata in vantaggio per 14-12. Valentina Vezzali ha invece potuto confermare tutta la sua classe. Ora mi auguro che la squadra, viste anche le buone prove della Grandassi e della Scarpa, possa duplicare questo oro». E intanto il medagliere azzurro cresce. Dopo l'oro di Valentina Vezzali, per l'Italia arriva un'altra medaglia. Cristiana Cascioli, infatti, si è qualificata per le semifinali di spada femminile individuale. La ventottenne di Narni ha clamorosamente battuto la fortissima tedesca Imke Duplitzer, vice-campionessa del mondo in carica e seconda del ranking internazionale. Poi, in sequenza, ha sconfitto nei sedicesimi l'australiana Evelyn Halls (15-10), negli ottavi la russa Oxana Ermakova (15-9). Ma il capolavoro la Cascioli l'ha campiuto nel suo quarto di finale, quando, con una tattica estremamente accorta, ha superato anche l'ungherese Adrien Hormay conquistando così la semifinale e una medaglia sicura. Al Coliseum de la Ciudad Deportiva ieri notte ha affrontato in semifinale la francese Maureen Nisima.

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