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Processo doping Assolto Pantani

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Il Pirata era stato coinvolto nel procedimento penale in seguito alla sua esclusione dal Giro d'Italia '99 (quando era in maglia rosa alla penultima tappa), a causa del suo ematocrito fuori norma. L'assoluzione arriva perché, recita la sentenza, «il fatto non era all'epoca previsto dalla legge come reato» (lo sarebbe diventato con la nuova normativa antidoping varata nel 2000). Il pubblico ministero Carmine Russo (sostituto del titolare dell'inchiesta, Bruno Giardina), aveva chiesto 6 mesi di reclusione e 500 euro di multa, ma Pantani esce dal processo con la fedina penale pulita, così come già successo a 3 anni fa, quando per la stessa accusa (in seguito a ematocrito fuori norma alla Milano-Torino del '95, quando venne investito da una jeep) il Pirata era stato dapprima condannato a Forlì a 3 mesi di reclusione con pena sospesa, e poi assolto in appello a Bologna l'anno dopo. Pantani non vuole commentare la nuova assoluzione: «Ne prendo serenamente atto», si limita a dire, ma è innegabile che la sentenza di Tione rappresenti un raggio di sole in un momento grigio nella vita (sportiva) del romagnolo. Dopo un suo ritorno a discreti livelli al Giro di quest'anno (quinto nella tappa del Monte Zoncolan e quattordicesimo nella classifica finale), Pantani è stato vittima di una forte depressione, tanto da dover essere ricoverato in una clinica veneta per curarsi, quest'estate. Le voci sul suo conto, nel frattempo, hanno parlato con sempre maggior insistenza di un suo imminente ritiro: pare che negli ultimi tempi sia ingrassato di diversi chili (addirittura 15), e lui stesso, in un'intervista rilasciata una decina di giorni fa alla «Voce della Romagna» ha ammesso di sentirsi ormai un ex: «Sono stufo e privo di stimoli». Il capolinea insomma sarebbe dietro l'angolo.

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