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di PAOLO DANI INDIANAPOLIS — Nel tempio della velocità non poteva che vincere il profeta della Formula 1.

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Scaramanzia impone cautela, ma lo stesso Schumacher sorride quando glielo chiedono: ha già vinto il mondiale? «Non forzatemi a dire cose di troppo, ma ovviamente sono molto felice...». E ammette di averlo pregustato in corsa. «Sì, c'è stato un momento in cui ci contavo. Speravo che Frentzen tenesse la posizione. Ma poi dalla radio mi hanno avvertito che la lotta era molto ravvicinata». Ma non è ancora finita. «Non lo è mai, finchè non c'è la matematica certezza». Lo ripete come un mantra: «Non voglio far festa troppo presto». Avrebbe voluto farla già domenica sera, con i ragazzi della squadra. Ma non si può: non è finita anche perchè la Ferrari vuole il quinto mondiale costruttori consecutivo. Ha tre punti di vantaggio sulla Williams e bisogna essere pronti. Ma Michael adesso è ringiovanito. E quando gli chiedono se è vero che ha intenzione di ritirarsi a fine stagione scuote la testa. «Io ora non penso neppure a Suzuka, io penso ai test di giovedì e venerdì. Ovviamente adesso la situazione è più rilassante. Quello di Indianapolis è stato un risultato fantastico, che premia la nostra squadra test. Hanno fatto un ottimo lavoro». La Ferrari che era in difficoltà in estate, ha saputo reagire. Ha risolto i problemi di gomme, ed ha saputo mettere a punto il sistema di partenza. Merito anche di chi ha lavorato a casa. Gli elettronici di Maranello, ma anche i giapponesi della Bridgestone. Che Michael ha ringraziato subito: «Era una gara difficile, ma la Bridgestone ci ha reso la vita più facile». Ma è merito anche e soprattutto di Schumi, che a Indianapolis ha fatto una corsa incredibile. In una giornata pazzesca, altro che formula-noia. «È stata una gara davvero confusa» ricorda Schumi, che rivela un dettaglio: «Ad un certo punto mi sono trovato dietro a Montoya. E non sapevo se dovevo superarlo, o doppiarlo. Ho chiesto ai box e via radio mi avevano detto che si trattava di un doppiaggio, per fortuna. E mi sono rilassato». E la gioia nel box in rosso è stata quella di una vittoria mondiale. «È stato un grande risultato per tutta la squadra. Perchè noi vinciamo e perdiamo, ma sempre tutti insieme».

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