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IL DECRETO legge sulla giustizia sportiva divide la maggioranza.

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Scenario complesso, certamente. Veraldi (An) indica nel Consiglio di Stato l'eventuale organo chiamato a deliberare sulle controversie sportive, più del Tar di Roma (e non del Lazio, che estende la propria territorialità anche alla sede di Latina) per evitare conflitti «campanilistici». Il concetto alimenta riflessioni anche all'interno dello stesso partito e viene messo in discussione da Piero Santulli di Forza Italia. Tutto ruota intorno alla clausola compromissoria contenuta nello statuto della Federazione Italiana Gioco Calcio, definita «omnicomprensiva», cioè efficace per dirimere i nodi della giustizia sportiva, e tutte le vertenze di carattere tecnico, disciplinare ed economico. Quindi niente ricorso alla giustizia ordinaria. Una cosa mette tutti d'accordo: riformulare (o riaffermare) le norme per garantire allo sport una propria autonomia, scevra da ingerenze esterne. L'esame del decreto legge è stato comunque previsto nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì 22 settembre: entro il 18 si dovrà quindi c Fab. Mar.

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