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Baraldi: «Noi ci saremo» Sensi: «Vado a Udine»

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«La Lazio scenderà sicuramente in campo», ha affermato con decisione Luca Baraldi, amministratore delegato della società biancoceleste. Baraldi si è detto favorevole alla proposta di Adriano Galliani «ma per l'anno prossimo» e si è detto certo che, come la Lazio, «tantissime altre squadre scenderanno in campo per l'inizio del campionato». «In questo momento - ha aggiunto Baraldi - dobbiamo usare molto buon senso per il bene del calcio e di tutto lo sport». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente della Roma Franco Sensi. Il numero uno giallorosso non ha mai preso in considerazione l'ipotesi di uno «sciopero». «Domenica potrei seguire la squadra a Udine - ha detto il presidente -». Una dichiarazione che fuga ogni dubbio. Pronto a scendere in campo anche il presidente del Chievo Campedelli che ieri si è lasciato sfuggire un «non vedo però perchè la serie A non dovrebbe partire». Sempre tra le società di serie A è invece molto duro il presidente del Lecce Semeraro. «Io mi sento un presidente di serie B, da lì vengo e, spero il più tardi possibile, forse lì tornerò: per questo capisco e sono solidale anche se io la partita con la Lazio credo proprio che la giocherò, ma loro, la B non partiranno, troppo grandi sono i problemi e troppo pochi due giorni per risolverli». Infine i club di B. Mentre il numero uno della Fiorentina Della Valle chiede che «si torni a giocare per rispetto dei tifosi», Berti e Benigni chiudono le porte ad un eventuale ripensamento. Il numero uno della Triestina è categorico. «L'unica condizione per giocare è che la B non sia a 24 squadre. Al massimo ce l'aspettavamo a 21 dopo la furbata di Gaucci, ma così è davvero inaccettabile». Il presidente dell'Ascoli ha sottolineato la compattezza della società di B in questa lotta «che deve essere un punto di svolta non solo per il calcio, ma anche per tutti gli altri sport in quanto è il momento di rivedere regole istituzionali sia al Coni sia in Lega».

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