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IL PRESIDENTE DEL BRESCIA

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Corioni: «Anche la A dovrebbe fermarsi»

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Ma forse la parola solidarietà dovrebbe essere cancellata dal vocabolario in questo mondo». Lo ha detto il presidente del Brescia, Gino Corioni, uno dei pochi presidenti della massima serie ad aver preso posizione a favore dei colleghi della serie B. «Una cosa del genere, con questo intervento politico sul calcio, è intollerabile. Penso poi che la scissione tra le società di A e B sia inutile in un settore in palese crisi finanziaria, si peggiorerebbe la situazione. Certo che siamo di fronte ad una situazione per cui qualche politico - ha continuato Corioni - pensa di prendere voti ripescando la squadra della propria città che è stata retrocessa». «Per quest'assemblea valgono i calendari fatti dalla Lega e non dalla Federcalcio. La decisione presa è che la serie B non giochi così come la Coppa Italia. Da parte mia sarei favorevole a fermare anche la serie A perchè quello che è successo è un'ingiustizia». Parole dure, durissime quelle pronunciate da Corioni. Il numero uno delle «rondinelle» ha poi «assolto» Galliani affermando che «non ha responsabilità. Le responsabilità sono invece della Federcalcio e al massimo poteva accettare una serie B a 21 squadre visto che la situazione si era ingarbugliata, ma non una serie B a 24 squadre». Quanto a possibili dimissioni di Franco Carraro, per Corioni «non è che noi possiamo farlo dimettere». Quindi è stata la volta del presidente del Verona Pastorello: «Quello che è stato fatto non è regolare, ora troveremo una soluzione». Poi Maurizio Riccardi, direttore generale del Piacenza: «Noi non vogliamo spaccature, perseguiamo una linea unitaria. Vogliamo una Lega che mantenga l'unità, ma è uno sforzo che deve fare sia la A che la B. Un campionato di B a 24 squadre è improponibile, bisogna costruire un piano a medio-lungo termine che permetta al calcio di organizzarsi. I diritti televisivi non bastano, con quelli si tappa solo un buco e noi non ci accontenteremo delle briciole. Penso che anche altre squadre di serie A aderiranno alla nostra protesta, perchè il problema si sta allargando a macchia d'olio». Infine Cellino: «Succederà un casino, anche se la stampa è imbavagliata - ha esordito, annunciando che la sua società proseguirà la protesta a oltranza - La solidarietà delle squadre della serie A mi fa piacere, anche perchè chi retrocederà il prossimo anno si ritroverà nella nostra stessa situazione. I diritti non si conquistano in banca».

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