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Rsv 1000, bicilindrica nata per la pista

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Abbiamo provato sul circuito del Mugello la nuova versione della sportiva di Noale

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Così, armati di casco, tuta, guanti e stivali, abbiamo potuto «saggiare» la nuova versione della Rsv 1000 Aprilia: una bicilindrica nata per la pista ma che ha trovato da tempo un suo spazio in questo affollatissimo segmento di mercato. Ne è scaturito un pomeriggio di divertimento puro e pieghe al limite del verosimile. Ovvio, nulla a che vedere con i campioni della MotoGp che poco più di un mese fa si sono dati battaglia proprio qui, sullo spettacolare tracciato del Mugello. Tornando alla moto, ultima creazione Aprilia in fatto di sportive e realizzata in stretta collaborazione con il Reparto Corse della casa di Noale, l'impressione generale è ottima. Esteticamente la nuova Rsv non si distacca molto dal modello che l'ha preceduta, anche se cambia il gruppo ottico frontale e le frecce vengono integrate negli specchi laterali. «Bello» il motore bicilindrico sempre pieno e pastoso che va via in progressione e non ti molla mai. Il propulsore 1000 cc è stato migliorato molto rispetto alla versione precedente: è scomparso tutto quel rumore fastidioso, soprattutto ai bassi regimi ed è aumentata la coppia. Ora sono ben 130 i cavalli a disposizione: tutti ottimamente distribuiti, senza strappi eccessivi. La Rsv 1000 si guida che è una meraviglia, anche senza portarla necessariamente al limite. S'infila in curva con grande naturalezza, grazie al suo passo corto e alle dimensioni veramente ridotte che la fanno assomigliare molto più a una media che non a una maxi qual è. Ottimo il bilanciamento, la moto non si scompone nemmeno nelle frenate brusche e accetta i cambi di direzione senza opporre resistenza. Nella parte alta del tracciato, tanto per fare un esempio, dove ci sono una serie di curve a ripetizione, la Rsv 1000 cambia inclinazione facilmente e trasmette sicurezza per tutto l'arco della curva. Ancora meglio la versione Erre (che costa 4 mila euro in più della base) allestita con assetto da pista e sospensioni di livello «superiore»: qui si raggiunge quasi la perfezione. All'altezza delle situazione anche l'impianto frenante, che ha subìto migliorie minime: componente che funziona non si cambia. Buona, se pur tipicamente sportiva, la posizione di guida che non affatica il pilota anche quando c'è da «girare» molto. Più complicato invece, come sempre nelle iper-sportive, la posizione del passeggero che resterà, ovviamente, «aggrappato» nemmeno fosse su un windsurf. Ma tutto non si può avere, anche perché quando si tratta di moto, sport e comodità, vanno difficilmente a braccetto. Questo nuovo oggetto del desiderio è disponibile da subito presso la rete vendita Aprilia alla cifra di 13 mila euro: 17 per la versione Erre. Buon divertimento!

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