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Il trentino della Saeco preceduto sul traguardo da Frigo. In ritardo Garzelli frenato da una caduta con Pantani Oggi ultimo arrivo in salita

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La tremenda (dal punto di vista altimetrico e climatico) 18esima tappa ha scavato tra la maglia rosa e chi segue solchi ormai incolmabili, e va reso onore a Simoni, che ha dominato in lungo e in largo questo Giro, staccando tutti in salita e riuscendo a dare dei distacchi ai rivali di classifica anche nella cronometro di Bolzano. Un campione completo che ora guarda con fiducia pure al Tour. Mancano tre tappe alla fine, compreso un altro arrivo in salita (oggi, Canelli-Cascata del Toce, 239 km, la frazione più lunga del Giro, Rai3 ore 14.50), ma la lotta sarà da qui a Milano limitata al secondo posto: per ora Garzelli lo ha salvato per 11" su Popovych: il varesino è favorito oggi, l'ucraino nella crono di domenica. La situazione è più che mai incerta. Incertissima lo è stata ieri, sulle lunghe salite piemontesi. L'Esischie, Cima Coppi del Giro, ha visto transitare per primo il solito Fredy Gonzalez, che faceva parte di una fuga di una ventina di corridori. I big avevano iniziato le loro schermaglie nel finale della salita, con un allungo della maglia rosa rintuzzato da Garzelli e con l'evasione dal gruppo di Totschnig, che alla lunga si sarebbe portato sui fuggitivi. Ricompattato il plotoncino di Simoni in discesa, i giochi sono stati rinviati al Sampeyre. E qui ancora il trentino ha attaccato, a 6 km dalla vetta, insieme a Pellizotti. Frigo ha inseguito da solo, Garzelli e Popovych hanno accusato il colpo, Pantani ancora di più. In un contesto molto fluido, Frigo ha ripreso Simoni e poi insieme i due hanno raggiunto (e poi staccato) i fuggitivi, mentre Pellizotti perdeva terreno e Popovych risaliva. In vetta l'ucraino era su Simoni, Totschnig e Frigo, in discesa allungava e tentava la fuga solitaria, mentre Garzelli, a 44" in cima, cadeva nella picchiata insieme a Pantani (ne parliamo a parte). Simoni scendeva prudente, Frigo lo staccava e si portava su Popovych, che sull'ultima salita ripartiva da solo. Il rientro di Simoni su Frigo anticipava l'inseguimento a Popovych, ripreso e staccato a 6 km dall'arrivo. Frigo, bravo a scandire un ritmo congruo al trentino, beneficiava dei buoni uffici di quest'ultimo per andare a prendersi un sospirato successo di tappa. Per stavolta Simoni (3'12" a Popovych, in crisi nel finale, 5'08" a Garzelli) si poteva ben accontentare.

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