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TENNIS: INTERNAZIONALI DI ROMA TABELLONE FEMMINILE

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Aspettando Serena, fuori le sorelle Serra ZanettiEliminata la Grande in due set dalla Black. Oggi in campo Farina, Schiavone e nella serale Pennetta

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In sala stampa arrivavano, via Stream, le immagini di Amburgo ed era imbarazzante il confronto con il nostro torneo, non quello delle donne, iniziato ieri, ma anche con quello maschile della settimana scorsa. Insomma l'Open di Germania, che ha lo stesso monte premi e la stessa dimensione del nostro ma è partito con il piede giusto anche se non è più il tempo in cui il tennis tedesco aveva Becker e Stick. Ieri abbiamo purtroppo avuto la conferma di quanto sia stato grave l'errore commesso dalla nostra Federazione (che aveva altri dirigenti) nell'accettare l'inversione di data richiesta dai tedeschi ma anche di quanto gli organizzatori di oggi non abbiano capito che, per attenuare il danno, avrebbero dovuto allargare il tabellone femminile da 56 a 64 giocatrici per due elementari principi. Uno è di carattere tecnico perché è evidente che tutti i giocatori (o le giocatrici) dovrebbero giocare lo stesso numero di incontri, come del resto accade nelle prove del Grande Slam. Il secondo errore è di carattere organizzativo perché se ieri fosse stata in programma Serena Williams, almeno mille spettatori in più sarebbero venuti al Foro. Credo di avere scritto queste cose non meno di dieci anni fa e di averle ripetute ad ogni edizione con una insistenza quasi fastidiosa e comunque inutile. I nostri dirigenti si difendono affermando che è la WTA, il sindacato delle giocatrici, a pretendere un tabellone con 56 giocatrici ma la verità è che il problema è stato sempre trascurato e che gli organizzatori hanno perfettamente il diritto di dare al proprio torneo il formato più adatto. Per correre ai ripari - ed anche qui forzando lo spirito se non la lettera del regolamento - Serena Willians giocherà oggi contro la ceka Klara Koukalova, che ha giocato ieri battendo la spagnola Medina mentre sarebbe stato più logico (e regolare) che oggi venisse completato il primo turno e che tutti gli incontri del secondo turno venissero programmati mercoledì. Lo stesso giochino era stato preparato l'anno scorso con Venus Williams che avrebbe dovuto incontrare il martedì Anna Kournikova. Poi tutto è andato in fumo perché Venus si è ritirata. Almeno quest'anno ha avuto il buon gusto di farlo con qualche giorno di anticipo. Fin qui l'aspetto organizzativo ma le dolenti note non si sono esaurite perchè le prime tre italiane che sono andate in campo hanno perduto senza vincere nemmeno un set. Tathiana Garbin non è mai stata in partita contro la russa Nadia Petrova, che vale di più della sua modesta classifica (n. 88). Antonella Serra Zanetti aveva cominciato bene (4 a 2) contro l'austriaca Barbara Schett, una che è stata anche numero sette. Purtroppo la modenese, come i risultati di Federation Cup hanno dimostrato, non sta attraversando un buon momento , ha subito l'iniziativa dell'avversaria ed ha ceduto dieci giochi consecutivi. Quasi la stessa cosa è accaduta a Rita Grande che dopo aver perso il primo set contro Cara Black (la sorellina dei due fratelli che potrebbero essere nostri avversari in Davis) è andata in vantaggio per 5 a 2 nel secondo finendo però per perdere il set per 7-5. Nel deserto del campo centrale si è disputato un incontro che rappresentava un pezzo di storia del nostro torneo perché erano di fronte la spagnola Conchita Martinez , che ha conquistato il primo dei suoi quattro titoli consecutivi qui al Foro dieci anni fa, e la serba Melena Dokic, che ha vinto invece nel 2001. Malgrado il caldo e la differenza d'età (undici anni) hanno prevalso l'esperienza e la maggior saggezza tattica della Martinez. La giornata italiana è finita com'era cominciata, cioè male, perché Adriana Serra, la maggiore delle due sorelle, ha perso anche lei in due set contro la slovena Tina Pisnik. Una volta, almeno le ragazze riuscivano a consolarci, speriamo che almeno oggi Silvia Farina faccia cambiare il vento.

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