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Il mediano convocato dalla Francia dopo sei mesi. «Il merito è di Capello» Dacourt si riprende la Nazionale

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Qualche settimana fa, nell'ultima conferenza stampa era apparso piuttosto sfiduciato ed ha lasciato al fato il suo rapporto con la rappresentativa francese. «Non ho fretta, aspetto e se arriverà sarò contento». D'altronde in quel momento era reduce da un utilizzo con il contagocce con la maglia del Leeds, alle prese con il cambio di squadra e la relativa lunga ambientazione e soprattutto con le voci (smentite dallo stesso Dacourt. Ndr.) di uno screzio con Zidane che non lo rendevano proprio popolare. Ora, a distanza di qualche mese tutto può dirsi cambiato e, oltre ad esprimersi a ottimi livelli con la Roma, può sperare anche in un luminoso futuro con i transalpini. «Sono proprio contento per la convocazione e quindi per essere rientrato nel giro della Nazionale - ha detto Dacourt al suo procuratore Satin - vuol dire che il ct ha notato quello che di buono sto facendo con la maglia della Roma». E già, perché il periodo di ambientamento è praticamente terminato, culminato da un dato fondamentale: ha imparato la lingua in fretta e questo ovviamente lo aiuta. «Adesso andrò a stringere la mano a mister Capello, è anche grazie a lui se sono stato richiamato, è stato fondamentale il suo appoggio e soprattutto la sua fiducia, ero appena arrivato e mi ha voluto subito in campo». Una citazione in questi casi la meritano però anche i compagni. «È vero, anche loro sono stati molto carini ad aiutarmi, è anche grazie a loro che non mi è pesato cambiare squadra in corsa. Sono entrato a far parte di un bel gruppo e spero di restarci a lungo». Convocazione a parte, Dacourt ha poi analizzato il momento della squadra. «A parte l'ingresso in finale di Coppa Italia, per il resto è stata una stagione no per la Roma. Ora concentriamoci per i prossimi impegni, sabato con il Milan e poi per poter vincere la Coppa. Sarei contento di vincere qualcosa appena arrivato, per me, la società e la città». Luc. Col.

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