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COPPA DAVIS: PER GLI AZZURRI SPAREGGIO A MARRAKECH CONTRO IL MAROCCO PER TORNARE IN A

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È bene chiarire come la circostanza non sia occasionale e nemmeno sorprendente. Infatti è almeno dal 1999 che il Marocco ha una situazione tennistica migliore della nostra. Proprio in quella stagione i nostri prossimi avversari piazzavano nella classifica mondiale tre giocatori tra il trentesimo ed il trentaseiesimo posto: Karim Alami era n. 30, Hicham Arazi 36, Younes El Aynaoui n. 34. Ora la situazione è cambiata perché mentre El Aynaoui sta attraversando il miglior momento della sua carriera (è numero 17 e forse vale qualcosa di più), Arazi, il più talentuoso dei marocchini, sta scivolando fuori dai primi 100 (è numero 98, dopo essere stato ventiduesimo solo due anni fa) mentre Alami si è praticamente ritirato anche se ha solo 30 anni. Il Marocco ha esordito in Coppa Davis nel 1961 ma soltanto nel 2001 è riuscito a qualificarsi per il tabellone principale. È riuscito a rimanervi per due sole stagioni. Nel primo anno i marocchini hanno perso dal Brasile di Kuerten a Rio ma si sono salvati negli spareggi battendo in trafserta il Belgio, la stessa squadra che aveva procurato un anno prima la nostra retrocessione. L'anno scorso, invece, due vittorie di El Aynaoui su Corretja e Ferrero non sono state sufficienti al Marocco per battere la Spagna a Saragozza, quindi nello spareggio non è bastato il vantaggio del fattore campo per battere a Casablanca la Svizzera di Federer. Per quanto riguarda la nostra squadra, dopo due stagioni di tentativi e di delusioni, torna ad essere quasi la stessa che tre anni fa perse a Mestre dal Belgio. Sono gli stessi i singolaristi, Gaudenzi (in dubbio, Barazzutti ha convocato in extremis Volandri) e Sanguinetti, mentre in doppio ci affidiamo all'entusiasmo ma anche alla mediocrità di Galimberti e Bertolini. Il gruppo giovane, sul quale contava Corrado Barazzutti, aveva rappresentato una scelta obbligata dopo la famosa rinuncia dei titolari. Una vittoria in Finlandia era stata accolta con eccessivi entusiasmi dopo che Luzzi aveva battuto in cinque set il numero 500 del mondo ed anche la successiva sconfitta con la Croazia era stata accettata con serenità perché Volandri aveva battuto a Roma Ivanisevic, il campione di Wimbledon. Purtroppo Luzzi non ha mantenuto le promesse, Volandri non riesce ad uscire dal limbo, Navarra, che i nostri tecnici avevano pronosticato tra i primi 50 del mondo, si è perso. Insomma Barazzutti è stato obbligato a rivolgersi alla vecchia guardia. Purtroppo gli ultimi risultati ci raccontano di un Gaudenzi in difficoltà mentre Sanguinetti, che pure qualche discreto risultato lo ha ottenuto, deve affrontare il suo nemico di sempre, la terra battuta. Le nostre speranze sono concentrate su Arazi, che non è mai stato un modello di continuità e che pare non sia in buone condizioni fisiche. Ci sono anche i precedenti che ci ricordano come Gaudenzi abbia battuto El Aynaoui quattro volte su cinque incontri. Qualche possibilità ce l'abbiamo, anzi dobbiamo avercela perché la prospettiva di uno spareggio in Israele per evitare la serie C non è allegra.

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