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Forum Meridiano Sanità, la salute al centro della ripresa e dello sviluppo socio-economico

È stato presentato il XVI Rapporto Meridiano Sanità realizzato da The European House – Ambrosetti, esperti e responsabili del governo della sanità regionale e nazionale si sono confrontati in una giornata intera sul cambiamento in atto nella sanità e sugli interventi da attuare. 

Il XVI Rapporto Meridiano Sanità oltre a riprendere e reinterpretare alcuni impatti della pandemia introduce nuovi elementi di riflessione sul tema del concetto stesso di salute e delle sfide globali che i Governi di tutto il mondo e non solo i sistemi sanitari devono affrontare nei prossimi anni. Il Rapporto quest’anno fornisce un contributo per alzare lo sguardo e vedere con lenti diverse il concetto di salute, nella sua evoluzione continua e interazione con altri ambiti strettamente connessi, dall’ambiente al pianeta stesso. 

Numerosi e di grande attualità i temi affrontati nel Rapporto quest’anno e ripresi durante l’evento: dagli SDGs e Planetary Health alla transizione demografica ed epidemiologica, dagli impatti su economia e salute della pandemia alla grande riforma in atto nel sistema sanitario e alla ripresa economica, e ancora, la trasformazione digitale della sanità, la valutazione dell’innovatività e il procurement sostenibile e di valore e le grandi sfide della salute a livello globale. Da ultimo si è parlato del ruolo cruciale dell’ecosistema delle Life Sciences del nostro Paese: prevenzione, ricerca scientifica e innovazione farmaceutica e tecnologica come leve indispensabili non solo per la lotta alla pandemia ma anche per rilanciare l’Italia nel mondo.

Il 2020 si ricorderà per il numero di decessi in Italia (eccesso di mortalità totale del 15,6%) e di contagi da COVID-19 (2,1 milioni nel 2020). Nello stesso periodo, si è arrestato l’aumento dell’aspettativa di vita che proseguiva da molti decenni e ci aveva portato a guadagnare 2 anni di vita negli ultimi 20 anni - in un solo anno un cittadino italiano ha perso 1,2 anni di vita, ci vorranno quindi almeno 6 anni per tornare ai livelli pre-pandemici.  Anche a livello economico, gli impatti sono stati devastanti: il PIL è crollato del’8,9% nel 2020 (quarto anno peggiore da oltre 150 anni). 

Questi sono solo alcuni numeri della pandemia in Italia, ma sono molti altri i numeri sommersi che il Rapporto Meridiano Sanità 2021 mette in luce. Tra questi, la drammatica riduzione delle attività di prevenzione primaria e secondaria: il calo degli screening oncologici (-45% del seno e -59% del colon-retto) e dei ricoveri per le malattie cardiovascolari (-13% per ictus e -12% per infarto) e il crollo delle coperture vaccinali (soprattutto nei bambini e negli adolescenti con un’ampia variabilità regionali), avranno impatti sulla salute della popolazione nei prossimi anni. Per quanto riguarda le vaccinazioni, tutte le coperture vaccinali sono lontane dai target fissati nel PNPV, con gap che vanno da -65 p.p. nelle vaccinazioni anti-HPV nelle femmine a -3,5 p.p. nelle vaccinazioni anti-MPR. Nel 2020, solo il vaccino antinfluenzale ha registrato una crescita significativa nel 2020 (nata l’importanza di prevenire o quanto meno ridurre il più possibile la circolazione di virus no-COVID), anche se non raggiunge ancora la soglia ottimale. 

L’analisi dei 17 SDGS contenuta nel Rapporto mostra un miglioramento in quasi tutti gli indicatori per il nostro Paese, ma destano preoccupazioni alcuni dati direttamente legati a fattori comportamentali (in particolare tasso di obesità infantile e consumo di alcol), all’impoverimento della popolazione e all’aumento della mortalità per disastri naturali evidenziando il forte legame tra ambiente, clima e salute. All’interno dell’Agenda 2030, la salute, infatti, è una dimensione centrale e trova spazio non solo nel terzo SDG, che definisce la necessità di “garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti a tutte le età”, ma anche in altri obiettivi e target specifici con un impatto diretto e indiretto sulla sanità, relativi ad esempio alla qualità dell’aria, alla disponibilità delle risorse idriche e al livello di istruzione. Come rilevato dall’OMS, infatti, tra i determinanti della salute stanno assumendo sempre più importanza i fattori di rischio ambientali e socioeconomici, che si aggiungono ai fattori di rischio comportamenti.

In Italia, circa il 30% dei bambini è in sovrappeso o è obeso, mentre solo 1 su 4 svolge attività fisica regolarmente. Il peggioramento dei fattori di rischio comportamentali insieme all’aumento della mortalità diretta e indiretta della pandemia COVID-19 (+100.000 decessi nel 2020 vs. media 2015-2019) e gli impatti sulla salute fisica e mentale delle persone (alcune analisi riportano una prevalenza di ansia e depressione più del doppio dei livelli osservati prima della crisi) porteranno ad un ulteriore peggioramento nella salute delle persone nei prossimi anni con impatti importanti sulla sostenibilità economica del Sistema.

La fotografia del Meridiano Sanità Index mostra l’Italia con uno stato di salute decisamente peggiorato, che scende di 4 posizioni rispetto al periodo per pandemia (per via della riduzione dell’aspettativa di vita alla nascita e l’aumento del tasso di mortalità standardizzato per età), anche se rimane con un valore in linea con la media europea. 

Analizzando la capacità di risposta del sistema sanitario ai bisogni di salute, l’efficacia, l’efficienza e l’appropriatezza dell’offerta sanitaria e le risorse economiche per il sistema, il Paese registra ritardi soprattutto in termini di informatizzazione dei servizi sanitari e accesso all’innovazione farmaceutica, anche se si è registrata un’accelerazione durante la pandemia (-18 giorni l’accesso ai farmaci e +3 p.p. la disponibilità di nuove terapie nel 2020 vs. 2019 in Italia, mentre +104% l’attivazione dei fascicoli sanitari elettronici nei primi mesi del 2021).

A livello regionale, negli ultimi 2 anni, la pandemia ha evidenziato le numerose differenze e disuguaglianze nell’offerta dei servizi sanitari tra le Regioni italiane. L’indice dello Stato di salute del Meridiano Sanità Regional Index mostra una situazione è del tutto cambiata rispetto al 2019: il 2020 è stato un anno che ha colpito profondamente alcune Regioni, come Lombardia, Emilia Romagna e Liguria sullo stato di salute della popolazione, con un calo del tra il -1,4% e -2,8% nell’aspettativa di vita e una mortalità aumentata in queste 3 Regioni tra il 16,8% e il 36,6%. Nell’indice di mantenimento dello stato di salute si riscontra ancora un forte gradiente Nord/Centro-Sud, ancora se si riscontrano alcune eccezioni.

La pandemia ha anche messo in luce le fragilità esistenti dei sistemi sanitari nazionali e regionali ed ha evidenziato l’urgenza di inserire la resilienza fra le dimensioni chiave di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali, in particolare nelle aree di accessibilità, qualità delle cure ed efficienza, come sottolineato anche nella Dichiarazione dei Ministri della Salute del G20 di settembre 2021. 

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