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Drive in compie 40 anni, così Antonio Ricci ha raccontato l'Italia

Francesco Fredella
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Gli anni sono quelli di Drive In. Anni Ottanta. L'Italia, dopo il boom economico, non perde una puntata dello show televisivo firmato da Antonio Ricci (il genio per antonomasia del piccolo schermo, autore di tanti successi come Striscia o Paperissima). Quarant'anni fa andava in onda la prima puntata di Drive in. E oggi chi ama la tv non può - e non deve - dimenticare quello show televisivo che ha scritto la storia dell'Italia. Ma Drive in ha scritto anche il destino di tanti comici, che hanno fatto parte di quel programma. Andato in onda su Italia 1 dal 1983 al 1988, Drive In ha raccontato l'Italia in ogni sfaccettatura: le abitudini degli italiani, i "tic" di intere generazioni. E tanto altro ancora. Si tratta di un programma comico e satirico che ha irriso e messo alla berlina protagonisti, mode e personaggi di quegli anni. Una parodia dell’Italia del riflusso, dell’edonismo reaganiano e della Milano da bere.

 

 

Drive in è stato un programma molto amato anche dal mondo degli intellettuali. Federico Fellini, Umberto Eco, Giovanni Raboni, Beniamino Placido, Oreste Del Buono, Omar Calabrese, Luciano Salce, Lietta Tornabuoni, Maurizio Cucchi, Angelo Guglielmi e tanti intellettuali e artisti dell’epoca definirono Drive In «la trasmissione di satira più libera che si sia vista e sentita per ora in tv» e «l’unico programma per cui vale la pena avere la tv». Drive In è stato descritto da Antonio Ricci come «una macedonia di generi, una via di mezzo tra sit-com, varietà, effetti speciali, satira politica, parodie, gag, barzellette, tormentoni». Una trasmissione divenuta un cult della televisione, che ha lanciato alcuni dei comici italiani oggi tra i più celebri. Tra i personaggi mitici, il bocconiano rampante Sergio Vastano, il paninaro sfigato Enzo Braschi, il vigilante Vito Catozzo di Giorgio Faletti e la top model pentita Antonia Dell’Atte. Senza dimenticare i monologhi di Gianfranco D’Angelo e la satira pungente di Ezio Greggio, Enrico Beruschi e della moglie dell’onorevole Coccovace (Caterina Sylos Labini), le comiche di Benny Hill e le curve pop delle Ragazze (parlanti) Fast-Food. E ancora, le parodie dei film campioni d’incasso e dei telefilm (Bold Trek con la coppia Boldi-Teocoli). Ancora vivissimi i tormentoni lanciati dallo show: da “Troppo giusto!” ad “A me, me pare ’na strunzata”, “È chiaro ’stu fatto”, “Has Fidanken” e “Teomondo Scrofalo”.

 

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