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Zelig, i camaleonti della nuova comicità

Alberto Fraja
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È stato, e verosimilmente continuerà ad essere, una fucina inesauribile di talenti comici. Una formidabile passerella di maschere, mimi, macchiette e formidabili burloni. Stiamo parlando di Zelig, programma cult fedelmente ancorato alle reti Mediaset da qualcosa come venticinque anni (la prima puntata andò in onda nel 1996 su Italia 1). Zelig torna sul piccolo schermo in tre serate (la prima domani su Canale 5, alle canoniche ore 21 e 30, le altre due puntate sono previste per il 25 novembre e il 4 dicembre prossimi) per la gioia degli aficionados di sempre e per la curiosità di quanti, di più verde età, decidessero di avvicinarsi per la prima volta ad uno dei programmi più iconici della televisione nostrale. Non è tutto. Sulla tolda dello storico cabaret torna, dopo dodici anni insieme, una delle coppie di presentatori più rodate: quella formata da Carlo Bisio e da Vanessa Incontrada. L’appuntamento di domani avrà tra i protagonisti Teresa Mannino, Teo Teocoli, Maurizio Lastrico, Raul Cremona, Mister Forest, Anna Maria Barbera, Giuseppe Giacobazzi, Giovanni Vernia e tanti altri che si alterneranno sul palco in compagnia di inedite scoperte del mondo della comicità contemporanea.

Dopo di loro toccherà a Paolo Civoli, Marco Marzocca, Alex e Franz, Marta Zaboli, Gianluca De Angelis, Giovanni Vernia, Gabriele Cirilli, Albertino, Paolo Migone, Dario Vergassola, Giole Dix, Maurizio Lastrico, Antonio Ornano, Anna Maria Barbera, Max Angioni. Ognuno di essi, sia detto per inciso, proporrà sketch nuovi rigorosamente legati all’attualità. Una trama di spettacoli ogni volta diversi e con artisti differenti cucita in quello straordinario opificio di cultura popolare e non solo che è il teatro degli Arcimboldi dove è stato registrato lo spettacolo. Perché Zelig (che all’inizio si chiamava «Facciamo cabaret», titolo sostituito dall’attuale, preso in prestito da un celeberrimo film di Woody Allen) è sempre quello: una iniezione di novità praticata da giovani talenti. Con un sovrappiù, quest’anno: l’irruzione (anche solo per scherzarci su) dei social che dieci anni fa non avevano ancora assunto invasività dei giorni nostri e l’apparire del terribile fantasma della pandemia. «Questo ritorno non è solo una celebrazione – dicono gli autori Gino e Michele dietro le quinte come sempre con il direttore artistico Giancarlo Bozzo – Crediamo che ora più che mai ci sia un grande bisogno di comicità. La gente vuole tornare a ridere, ha bisogno di leggerezza».

«Ci siamo sempre voluti molto bene, a Bisio devo tanto, mi ha insegnato tutto quello che sono oggi - ha detto la signora della serata, Vanessa Incontrada in una recente intervista - All'epoca quando ci siamo conosciuti su questo palco io avevo fatto già diverse cose ma è stato Claudio ad aiutarmi tanto in questo lavoro. Con lui mi sento a casa - ha aggiunto -. Saremo sempre una cosa sola, è come se in qualche modo fosse stato il mio primo amore professionale».

In effetti va riconosciuto che la coppia dei conduttori di Zelig, come si accennava più sopra, è tra le più affiatate e ben amalgamate del rutilante mondo dell’intrattenimento, caratterizzandosi per una istintiva spontaneità e una invidiabile capacità d'improvvisazione. Prova ne sia che, anche quest’anno, i due non si serviranno di un copione. «Mi emoziona tanto rivedere il pubblico dal vivo, sapere che dopo un anno e mezzo di pandemia in tutte le serate all’Arcimboldo in cui abbiamo registrato il programma si è registrato il sold out. E infatti la novità/sorpresa forse più bella di questa nuova edizione di Zelig è il ritorno del teatro alla capienza del 100% - il commento di Bisio - Ho fatto tanto cinema, ho lavorato molto in tv ma in questi anni di assenza la gente che incontravo per strada mi ha sempre chiesto: ma quando tornerà Zelig?» Accontentati. Torna domani.

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