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Il folle necrologio di Guadagnino e Antonelli, cosa insegnò loro la Carrà

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L'Italia si sta stringendo in un abbraccio per la morte di Raffaella Carrà. Tutti stanno omaggiando la regina della televisione italiana. E non mancano all'appello Carlo Antonelli e Luca Guadagnino, rispettivamente produttore e regista cinematografico da Premio Oscar.

 

 

 

 

 

 

I due firmano un folle necrologio che recita testualmente: "Questa volta non serve unirsi alla commozione e alla gratitudine che stanno travolgendo il mondo per la partenza verso universi paillettati (e dove il collo non si spezza per il colpo di frusta all'indietro) che hanno accolto la compagna umanista Raffaella Carrà con trionfi discotropicali adatti al suo indefesso impegno terzomondista, ma semplicemente tramandare a voi ciò che lei stessa ci insegnò, con sapienza campesina, afferandoci il braccio nel retropalco di un festival di Sanremo di vent'anni fa: le corna non si fanno verso l'alto, mai, ma verso il basso, per scaricare a terra la sfortuna. Grazie per questa lezione centrale che mai scorderemo, nei giorni di lotta". Firmato Carlo Antonelli e Luca Guadagnino. 

  

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