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Franco Battiato, la malattia svelata dall'amico cantautore. Da tre anni non si avevano notizie

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La morte di Franco Battiato, scomparso oggi all'età di 76 anni, ha gettato nello sconforto i fan dell'artista siciliano che da tempo erano preoccupato per il suo stato di salute. Le ultime notizie risalivano a tre anni fa quando si erano rincorse voci circa una sua presunta malattia ed erano state diffuse delle foto  dalla sua casa di Milo, in provincia di Catania. 

 

La  pagina Facebook è ferma a dicembre 2020 e gli ultimi post promuovono il video del concerto al teatro greco di Segesta il 29 luglio 2004 e l’uscita del disco "Torneremo ancora" del 2019.

Otto mesi prima c'era stata la caduta in casa che lo aveva costretto ad annullare tutti i concerti e le apparizioni pubbliche. Nel frattempo si sono susseguite voci sullo stato di salute del cantautore siciliano. Ad alimentare le voci era stato un post di Roberto Ferri, cantautore e paroliere, che aveva dedicato a Battiato una poesia, pubblicata su Facebook, che molti hanno letto come una conferma all'ipotesi che l'artista fosse stato colpito dalla malattia di Alzheimer. "Ode all'amico che fu e che non mi riconosce più", si leggeva nel post, poi rimosso e sostituito da un altro che recita: "È assurdo e malvagio come certa gentaglia strumentalizzi i sentimenti".

 

Il fratello di Battiato, Michele, aveva replicato: "La gente non ha rispetto di chi sta poco bene. Le persone che fanno dichiarazioni come quelle che ho ascoltato in questi giorni si qualificano da sole. Ho sentito cose che potrei definire stratosferiche, altre completamente inventate. Cioè di chi si è spacciato per amico di mio fratello e invece non è assolutamente mai stato. Sono dei disperati entrati in casa grazie ad amicizie comuni e che adesso mettono in scena la tipica parte che gli compete in ogni melodramma che si rispetti. Quel che mi sento dire è solo che stiamo assistendo mio fratello come merita”.

 

L'album "Torneremo ancora", registrato nel 2017 con la Royal Philarmonic Concert Orchestra, diretta dal Maestro Carlo Guaitoli. è una sorta di ’testamento' del maestro, che da anni era scomparso dalle scene a causa di una lunga malattia. «"ver visto Franco stesso commuoversi durante l’ascolto finale dell’intero disco è stata la conferma che un lavoro importante era stato fatto", aveva raccontato Guaitoli. Impossibile citare tutta l’opera del Maestro, troppi i brani che sono entrati nell’immaginario comune. Alto, colto e allo stesso tempo ’pop’, nel senso più nobile del termine, all’avanguardia. Fra i suoi brani indimenticabili ’La cura', ’Centro di gravità permanente', ’Voglio vederti danzare'. 

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