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Rosalinda Cannavò sentita in Procura sul giallo della morte di Losito

Valeria Di Corrado
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Passerella di "vipponi" (come li chiama il conduttore del Grande Fratello, Alfonso Signorini) nel palazzo di giustizia di Roma. Stamattina l'attrice del piccolo schermo Rosalinda Cannavò (in arte Adua Del Vesco) è stata convocata in Procura per essere sentita come persona informata sui fatti in relazione alla morte di Teodosio Losito, lo sceneggiatore di fiction campioni di ascolti su Mediaset (da "L’onore e il rispetto", a "Pupetta" e "Il bello delle donne"), trovato morto nella sua casa romana l'8 gennaio 2019. Sul caso all'epoca non si indagò, perché venne subito classificato come suicidio. Non venne eseguita nemmeno l'autopsia. Tuttavia, ora, il pm Carlo Villani ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, in seguito alla denuncia presentata dai familiari di Losito, dopo aver ascoltato le frasi dette da Rosalinda Cannavò nella casa del Grande Fratello Vip.  L'interrogatorio è durato circa due ore e mezzo.

Stando a quanto rivelato da Adua Del Vesco  in diretta tv, dietro la morte dello sceneggiatore e produttore televisivo romano (deceduto a 53 anni) ci sarebbe una setta satanica, della quale avrebbero fatto parte (stando alle parole della Cannavò) anche lei e il suo ex compagno Massimiliano Morra. Lo scorso settembre, mentre si trovavano entrambi nella casa del GfVip come concorrenti, pur sapendo di essere osservati e ascoltati da milioni di telespettatori, i due attori hanno parlato del caso. "Tu hai visto cosa è successo? Noi infatti ci siamo rivisti a quell’evento, tu eri in disparte dietro - ricorda Rosalinda - Io da quel momento sono scappata da loro, di nascosto. Io non ero lì quando è successa quella cosa. Quella cosa brutta l’ho scoperta il giorno dopo alle 7 del mattino. Lui mi mandò un messaggio. Io gli volevo bene e so che anche tu ne volevi a lui. Ho subito fatto il suo numero e purtroppo non mi rispondeva, ovviamente. Io se rimanevo facevo la sua fine. Tu non sai cosa ho passato! Ero veramente sola e avrei fatto quella fine lì".

 

 

"Lui è morto il 9 gennaio. il Natale prima mi accompagnò lui in aeroporto e mi abbracciò fortissimo e mi disse che aveva bisogno di calore umano, non me lo dimenticherò mai - ha detto l'attrice a Morra durante la trasmissione di Mediaset - Con quella sua cosa che ha fatto lui ha liberato me, altrimenti non sarei stata qui. Tanto sappiamo chi è l’artefice di tutto questo schifo. Ma tanto poi il karma… siamo riusciti ad uscirne tutti fuori. Non ci meritavamo quello che è capitato. Forse però ci siamo fortificati dopo aver subito tutti quelle cose. Ci siamo liberati dal male". Ora la Cannavò, essendo stata convocata nella veste di testimone dal pubblico ministero, ha l'obbligo di dire la verità, spiegando chi sarebbe "l'artefice di tutto", altrimenti rischia di incorrere nel reato di false dichiarazioni al pm. D'altronde, se in tv si può fingere e si possono dire anche delle cose non vere, di fronte all'autorità giudiziaria le recite non sono concesse.

"Eravamo infelici, tristi depressi, ma come facevamo a stare lì? - si domandava l'attrice siciliana (ora fidanzata con il figlio dell'ex portiere della nazionale Walter Zenga) mentre ricordava con Morra quel periodo trascorso con Losito - Io comunque mi sogno anche Teo con il lupetto e poi l’altro che mi abbracciava con il suo sorriso e mi pugnalava nella schiena. Dici che lui è Lucifero? Lo sappiamo. Ma tu preghi? Ti consiglio, prega, fidati che serve. E l’altro? Lui mi ha rovinato la vita, mi ha dato tanto però mi ha rovinata".

I prossimi vip ad essere convocati dal pm potrebbero essere proprio Massimiliano Morra, Gabriel Garko e la conduttrice Barbara D'Urso, che ha fatto più di un approfondimento su questo tema nelle sue trasmissione televisive. L'altro mistero riguarda il fatto che non sono più visibili gli spezzononi delle rivelazioni della Cannavò nella casa. Anche su questo, la Procura dovrà fare chiarezza. Così come potrebbe essere sentito come persona informata sui fatti il produttore Alberto Tarallo di Ares Film (società ora fallita), con il quale Losito lavorava da 20 anni alla produzione di fiction che hanno fatto incetta di ascolti sulle reti Mediaset, consacrando al successo volti come Garko e Manuela Arcuri e rilanciando attrici del calibro di Giuliana De Sio.

 

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