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C'è Posta Per Te, il figlio Francesco chiude la busta e non perdona la mamma

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Giada Oricchio
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“Fino a 13 anni era la migliore delle madri. C’erano problemi con mio padre? Fatti loro. Non ci rimetto la mia vita per la sua. Non sento bisogno di avere una madre”. Così Francesco risponde a mamma Anna che vuole riabbracciarlo dopo 5 anni nella quarta puntata di “C’è Posta per Te”, il people show di Maria De Filippi in onda sabato 30 gennaio. E con strano orgoglio chiude la busta.

Anna è madre di tre figli e ha chiamato “C’è Posta per Te” perché il figlio Francesco non le parla da 5 anni, da quando ha lasciato il marito che la umiliava verbalmente dandole dell’incapace, dell’ignorante, della demente e probabilmente la picchiava. Dopo 21 anni si è rivolta ai carabinieri perché aveva il timore di essere accusata di abbandono di minori, i militari l’hanno rassicurata ed è iniziata la sua seconda vita. Anna è riuscita a riavvicinarsi a due dei tre figli e vuole ricucire i rapporti con il terzo. Quando Francesco, 18 anni, di Pagani, entra in studio e sembra illuminarsi in volto alle dolcissime parole della mamma: “Io ho il cuore diviso in quattro parti, una è di Francesco, lo amo. Mi hai escluso dalla tua vita 5 anni fa, ma mi manchi. Non volevo abbandonarvi e non lo farò mai. Mi aggrappo ai ricordi, non perdiamo altri anni, sto male senza di te”.

Il ragazzo dissimula bene i sentimenti, ma fa discorsi disumani: “Non sono più arrabbiato perché ho imparato a vivere senza mamma. I miei genitori litigavano spesso? Sì e le dicevo che non doveva stare insieme a lui per i figli. Ha fatto benissimo a lasciarlo, ma ha sbagliato il modo. Quando ci chiede di andare a vivere con lei, dico di no perché significa abbandonare gli amici, i cugini, le mie cose, non volevo rinunciare alla mia vita per la sua. Non doveva andare lontano 800 km. Fino a 13 anni era la migliore delle mamme. Se papà era il migliore dei mariti? Fatti loro. Perché noi dobbiamo soffrire per i loro problemi?”.

Maria De Filippi gli fa notare l’incongruenza: “Se le volevi tanto bene perché non l’hai seguita? O vale solo per lei che deve restare per affetto?!”. Francesco fa lo sbruffone quasi per “vendetta”: “Se ti voglio bene? Sì ma non quanto vorresti tu”, usa parole pesanti come macigni: “Non mi fido più, non sento bisogno di avere una madre, forse perché so quanto hanno sofferto i miei fratelli e mio padre. Dovrei aprire la busta non per me, ma per lei e non voglio”. La busta si chiude e mamma Anna va via stringendo il pupazzetto di Dragon Ball, ricordo del figlio amatissimo.

 

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