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A Domenica in le confessioni di Mara Venier: carriera, uomini e nipoti. Racconta tutto a Carlo Conti

Giada Oricchio
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A “Domenica In”, Carlo Conti intervista Mara Venier per celebrare i suoi splendidi 70 anni il prossimo 20 ottobre. Viene fuori un ritratto sincero e autentico della “signora della domenica” tra i grandi amori e il tallone d’Achille: “I miei nipoti sono la gioia più grande”. Poi i 12 anni con Renzo Arbore, i litigi con Antonella Clerici, gli anni del cuore a Campo de’ Fiori, il lieve ricordo di Fabrizio Frizzi e il colpo di scena: “Mi rimangio quello che ho detto, l’anno prossimo devo fare il cruciverbone”.

Carlo Conti scopre Mara Venier in una chiacchierata dai toni confidenziali e amichevoli. Si parte dal primo amore, quello con il modello Francesco Ferraccini, padre della figlia Elisabetta, e dal colpo di fulmine con Roma: “Ero arrivata da Mestre dove lui mi aveva lasciato incinta di 3 mesi per seguire la carriera d’attore. Fu colpo di fulmine con Roma. Non volevo più tornare a Mestre. Francesco mi venne a prendere con lo stilista Roberto Cappucci che mi volle dare una mano. Mi chiese se volevo fare un servizio fotografico, mi pagavano molto bene e cominciai a lavorare come modella. Affittai subito un appartamento e poi iniziai a fare cinema. Ma non avevo la vocazione, lavoravo per guadagnare, non avevo grandi aspirazioni. Tant’è che ho rifiutato tante cose importanti, come il teatro con Strehler”.

La Venier è schietta anche quando racconta degli uomini della sua vita: “Ho sempre avuto compagni con personalità e caratteri diversi. Francesco era un rapporto complicato e difficile, mentre Pierpaolo Capponi è stato l’uomo solido, me ne sono innamorata perché avevo bisogno di una figura come la sua nella mia vita in quel momento”.

Gli anni del cuore sono quelli vissuti a Campo de Fiori e la Venier li custodisce con gioia: “Negli anni di Campo de Fiori ho trovato gli amici veri, è il mio luogo del cuore. Sono stati gli anni più felici della mia vita. Non mi chiamavano sempre per fare cinema, così nel ‘70-‘71 ho aperto un negozio di vestiti usati che andava molto bene. Andavo a comprarli a Resina, a Prato, in pratica facevo quella che a Roma chiamano la stracciarola. Sono sempre stata una donna solida e indipendente per questo aprì il negozio”.

La conduttrice confessa di aver commesso degli errori come madre: “Elisabetta è molto seria e perbene, timida e insicura, è sempre stata una bambina adulta. Paolo mi ha dato la gioia immensa di un nipote. Li ho avuti uno a 17 e l’altro a 22, non avevo una vita facile e forse come mamma ho tanti rimproveri da farmi, ma ero così giovane e tante cose non le capisci subito. Quando mi hanno reso nonna di Giulio e Claudio è stata la gioia più grande. Se non avessi i nipoti mi sentirei una donna non risolta. Iaio è simpatico e divertente, trovo che mi somigli, ha il vortice o la scimmia come me sui capelli”.

I nipoti sono il suo tallone d’Achille e le strappano più di una lacrima: “Mi auguro di godermeli il più possibile e vorrei che fosse sempre come adesso. Niente di più”. La Venier si commuove a vedere gli RVM dei figli piccoli e non trattiene qualche lacrima davanti agli auguri di compleanno di Dario Argento, Alessia Marcuzzi e Rita Dalla Chiesa, ma ha un pensiero speciale per una persona: “Voglio salutare il mio amico del cuore, lo conosco da 30 anni, ci siamo sempre stato l’uno per l’altro ed è Gianni Dei, non sta bene in questo periodo, so che mi sta guardando, abbiamo passato 35 anni insieme e ne dobbiamo fare ancora tante, mi raccomando aspetto un tuo messaggio”.

Carlo Conti porta alla luce anche episodi inediti della Venier: “Non mi sono mai sentita una pecorella smarrita, me la sono goduta. Ho avuto nove vite come i gatti e ho sempre ricominciato”, mentre tornando agli amori più importanti della sua vita non può mancare Jerry Calà: “Mi chiamarono per un film con lui, mi tagliarono completamente dal film però lo conobbi”.

L’attore è in collegamento, ricorda di essere rimasto fulminato dalla bellezza di Mara e riferisce un aneddoto: “Ci chiamavano Liz Taylor e Richard Burton dei poveri perché litigavamo come loro, ma non eravamo famosi. Una volta ci invitarono a trascorrere qualche giorno in una villa magnifica, all’ultimo momento arrivarono Robert De Niro e Joe Pesci, due premi Oscar. E allora ci misero a dormire sul divano. La notte De Niro e Pesci rientrarono ubriachi, facevano casino e lei si alzò urlando ‘mbriaconi, maleducati’, io le dissi: ‘ma no, sono due premi Oscar’ e Mara: ‘ma che me frega dell’Oscar’”.

E poi Renzo Arbore. Carlo Conti le chiede: “E’ vero che era tanto geloso?”, “Sì, molto geloso, soprattutto di Sean Connery del quale ero pazza. Una mia amica lo conosceva, una volta era a Roma e mi invitò a cena con lui, lo dissi a Renzo che mi rispose che se lo avessi fatto, non me lo avrebbe perdonato. Dopo due mesi ci siamo lasciati e io ho pensato ‘mannaggia a me’. Perché ci siamo lasciati? Io ero diventata improvvisamente molto famosa e popolare, ho cominciato a lavorare tantissimo, lui era sempre in giro, ma devo dire che ci siamo allontanati e ci siamo lasciati amandoci. Ancora oggi c’è amore, un amore diverso, ma è un legame molto forte. Il matrimonio? Non ne abbiamo mai parlato. Ma ho sempre saputo che non ci saremmo sposati. Dodici anni insieme sono tanti però e infatti i primi anni dopo la separazione non mi voleva vedere. Abbiamo avuto momenti di infinite gioie e grandissimo divertimento, ma anche momenti di forte dolore che ci hanno allontanato. Il lavoro e i dolori ci hanno separati”.

E alla fine è arrivato Nicola Carraro, sposato il 28 giugno 2006: “Non avrei mai pensato di incontrare il grande amore nel 2000, ma a te Carlo, a Edwige Fenech e Rita Dalla Chiesa è piaciuto subito. Io pensavo che non c’entrasse molto con la mia vita un po’ anarchica e invece mi sbagliavo”. In collegamento c’è proprio il marito: “Ho capito subito che sarebbe stato un grande amore. Nei primi mesi abbiamo viaggiato tanto, poi la telefonata per Domenica In, lei era incerta se tornare o no, ma mi ha visto stranito e disse che non lo avrebbe fatto se non avessi voluto. Diciamo che sono sposato con Mara e Domenica In”.

L’attrice veneta è legatissima alla trasmissione domenicale e racconta tutto: “Ogni anno pigliavo la Domenica In pensando, prendiamo tutto perché poi finisce, infatti è finita anche se poi mi hanno richiamato. La prima volta me la offrirono a 40 anni e credo che lo fecero perché ero la fidanzata di Renzo Arbore. All’epoca andava la donna procace che sculettava, un po’ bonacciona, il mio opposto. Era il ‘92-‘93 e la prima cosa che chiesi fu: quanto mi date? Devo tutto a Paolo De Andreis, è stato il primo a darmi fiducia. Io dovevo fare solo il cruciverbone, però Monica Vitti disse che avrebbe parlato solo di cinema, Luca Giurato faceva altro così come Don Mazzi. Mancava proprio la conduttrice. De Andreis disse che lo avrei fatto io. Alla prima puntata, Fabrizio (Frizzi, nda) mi diede una spinta e mi fece debuttare. Fu lui a darmi coraggio, io ero terrorizzata. Fabrizio è sempre nel nostro cuore”. In quegli anni di “Domenica In”, la conduttrice intervistava anche i grandi attori di Hollywood, fatta eccezione per Glenn Ford. E spiega perché: “Mi fece aspettare due ore e nel frattempo girai per la casa. Scoprì che ogni giorno metteva una rosa rossa davanti alla foto di Rita Hayworth della quale era molto innamorato. A un ceto punto mi dissero che voleva vedermi in camera da letto, andai e lo vidi a letto completamente ubriaco, con la flebo e un bicchiere di gin, aveva la voce impastata. Mi rifiutai di fare l’intervista. Non mostrarlo al pubblico in quelle condizioni fu una  forma di rispetto che ho avuto per lui”. Atra domanda, altro aneddoto: “Nel 2000, grazie a te Carlo, sono tornata a Domenica In. Quante liti con Antonella Clerici, te c’eri. Abbiamo litigato molto, ma poi ci siamo capite”.

Mara Venier, riferendosi alla sua dichiarazione di smettere con Domenica In, sorprende tutti: “Direttore Coletta, direttore mi rimangio quello che ho detto, devo fare il cartellone l’anno prossimo. Direttore venga!”. Forse solo una battuta o forse no. Vedremo. Intanto si gode questa edizione e si prepara a condurre lo Zecchino d’oro con Carlo Conti. La chiacchierata finisce con un fascio di rose bianche, i ringraziamenti agli amici (compreso Lamberto Sposini) e tanta emozione: “Carlo, vai avanti tu! Conduci tu! Io non sono in grado, sono distrutta, datemi un bicchiere d’acqua!”.

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