
Ztl Fascia verde addio. Ecco l' "aiutino" di Rocca al sindaco Gualtieri

Romani salvi anche quest’anno dalla Ztl Fascia verde. Se ne riparla, forse, nel 2026. La giunta regionale ha approvato le modifiche al Piano della qualità dell’aria, che contiene le misure ambientali da imporre ai Comuni più inquinati del Lazio, eliminando l’obbligo di introdurre i divieti al traffico entro il 2025. Dal Campidoglio nessun commento, ma tra i più soddisfatti della proroga implicita - oltre a Fratelli d’Italia, che ha sempre combattuto la misura - c’è sicuramente il sindaco, Roberto Gualtieri, ben consapevole dell’impatto negativo che la Ztl Fascia verde avrebbe avuto sulla campagna elettorale delle prossime comunali. Anche in quest’occasione il governatore Francesco Rocca si conferma tra i migliori alleati istituzionali di Gualtieri, ma quantomeno stavolta il centrodestra può rivendicare il risultato. Perché oltre ad aver cancellato la «tagliola» del 2025, nel Piano è scomparsa anche la possibilità per i Comuni di adottare di sistemi a pedaggio per accedere alla Ztl ambientale. «L’aggiornamento del Piano prevede l’eliminazione dell’applicazione di una tariffa d’uso per il transito su strade di determinate zone o tratti stradali comunali (sistema Move-in), visto che tale misura non incide sull’abbassamento delle emissioni», spiega la Regione. Il Comune potrà comunque adottare il Move -in, ma non potrà più presentarlo come misura anti inquinamento.
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Quindi decisamente più difficile da far digerire ai cittadini. «A Roma è definitivamente chiusa la partita dei Move-in - commenta infatti il presidente della federazione romana di FdI, Marco Perissa - una misura che abbiamo sempre considerato inutile e dannosa, perché pensata solo per fare cassa sulla pelle dei cittadini». Ma che ne sarà della Ztl Fascia verde? Non scomparirà, almeno fin quando la Regione non approverà un vero e proprio nuovo Piano della qualità dell’aria, quindi resta in ballo lo stop ai veicoli diesel fino a Euro 5 e benzina Euro 2, nonché a ciclomotori e motoveicoli a due tempi fino a Euro 1. Ai Comuni però si offre la possibilità di «scambiare» i divieti con misure ambientali correttive, «garantendo dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno una equivalente riduzione delle emissioni in atmosfera di particolato e del biossido di azoto». Misure che dovranno essere studiate, proposte, valutate e poi eventualmente autorizzate. Con tempistiche tutt’altro che rapide. Ora la delibera dovrà passare al vaglio della Pisana, dove non ci si attendono stravolgimenti.
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Intanto il sindaco è tornato a parlare di inquinamento. «Abbiamo adottato un piano molto ambizioso - per contrastare il cambiamento climatico, ha detto Gualtieri - Abbiamo alzato l’asticella della riduzione delle emissioni portandola al 66,6% al 2030». Come? «Vogliamo portare al fotovoltaico tutti gli edifici pubblici», risponde il sindaco, con entusiasmo, e poi «stiamo intervenendo con il rafforzamento e il rilancio del trasporto pubblico». Di certo infatti non basteranno i 400 metri (su 50 chilometri totali) di «Grande raccordo anulare delle bici» inaugurati ieri in via di San Gregorio (oggi invece tocca alla pista Monte Ciocci-San Pietro). Del Grab si parla da anni, e forse sarà finito nel 2026, ma per convincere i romani a lasciare l’auto a casa servirà molto altro. Ad esempio costruire almeno le quattro tramvie già finanziate, visto che solo i lavori della linea Togliatti sono iniziati, e riportare i tram dove sono stati tolti, come in via Ottaviano. Quella sì che sarebbe una rivoluzione per la mobilità, desiderata da tanti cittadini.
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