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“Con Gualtieri Roma nel panico”, l'ira di Fratelli d'Italia per una città invivibile

Martina Zanchi
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«Roberto Gualtieri sta gettando i romani nel panico». È netto il giudizio del senatore Andrea De Priamo (FdI), romano doc, di fronte al caos della viabilità in cui versa il centro della Capitale a causa di diversi grandi cantieri aperti contemporaneamente, da piazza Venezia a piazza Pia fino a piazza dei Cinquecento, di fronte alla stazione Termini. «La programmazione da parte del Comune è totalmente inadeguata, le tempistiche sono sballate - attacca De Priamo - Se aggiungiamo il fatto che i trasporti pubblici non sono all’altezza dei flussi di viaggiatori il caos è servito, e per fortuna per il momento siamo scampati ai divieti al traffico privato nella Ztl Fascia verde». È da questo presupposto che parte il disegno di legge, a prima firma Lavinia Mennuni, che i due senatori di Fratelli d’Italia hanno presentato chiedendo di condizionare il blocco imposto dai Comuni ai veicoli più datati (che a Roma doveva scattare il 1° novembre) al miglioramento dell’offerta del trasporto pubblico. «Non possiamo nascondercelo - commenta Mennuni - allo stato attuale la rete dei mezzi pubblici della Capitale è deficitaria. In questo contesto l’applicazione di divieti così stringenti, che pur andando nella direzione della tutela della salute limitano il diritto alla circolazione dei cittadini, avrebbe ricadute serie persino sulla rete trasportistica romana».

 

 

E mentre il Campidoglio, travolto dalla protesta dei cittadini, ha rinviato a data da destinarsi lo stop ai diesel Euro 4 in Fascia verde, la Regione Lazio ha chiesto al governo una proroga per aggiornare il Piano della qualità dell’aria, approvato nel 2022 dalla giunta Zingaretti sulla base di dati antecedenti e dal quale derivano le restrizioni al traffico. L’ultima elaborazione svolta da Arpa Lazio, infatti, rivela che dal 2017 ad oggi nell’Agglomerato di Roma la concentrazione media del biossido di azoto (un inquinante riconducibile prevalentemente al traffico) «ha assunto un promettente andamento decrescente, con una tendenza alla stabilità negli ultimi tre anni».

 

 

Per quanto riguarda le polveri sottili Pm10, invece, negli ultimi dieci anni «sia la media del numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero consentiti dalla norma, che quella delle concentrazioni medie annue, si sono attestate sempre al di sotto dei limiti normativi in tutto l’agglomerato». La situazione, insomma, pare tutt’altro che allarmante e anzi, in miglioramento su alcuni fattori. «È importante che il governatore del Lazio, Francesco Rocca, abbia puntualizzato che le centraline Arpa mostrano una situazione migliorata - commenta De Priamo - Questo può dar luogo a un Piano regionale che consentirà di introdurre a Roma misure più progressive, che diano ai cittadini il tempo di organizzarsi».

 

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