Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Israele, allerta a Roma ma nessun allarmismo: sorvegliati Ghetto e sedi diplomatiche

Francesca Musacchio
  • a
  • a
  • a

Nessun allarme terrorismo, ma allerta sì. Da sabato, quando Hamas ha attaccato Israele, è partito il monitoraggio degli obiettivi sensibili su tutto il territorio nazionale. In primo luogo nel mirino sono finite sinagoghe, scuole ebraiche, il Ghetto ebraico di Roma, musei e centri di aggregazione in generale con l’innalzamento dei sistemi di sicurezza già previsti. «Ci siamo già attivati e si va verso un rafforzamento delle misure di sicurezza» ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che per oggi ha riunito il Comitato di ordine e Sicurezza. «Questo senza pensare che abbiamo il nemico alle porte - ha aggiunto - Nessun allarmismo. L'esperienza ci insegna che dobbiamo farlo perché ciò che accade induce chi ha la responsabilità a non trascurare nulla». E non trascurare nulla significa anche non sottovalutare il rischio attentati fuori dai confini di Israele e quindi in altri Paesi. Anche se Hamas ha sempre tenuto una dimensione territoriale, la possibilità di attacchi esterni non è da escludere.

 

 

Ieri mattina, i caccia della Luftwaffe, l'aeronautica militare tedesca, hanno scortato un aereo civile in viaggio da Teheran ad Amburgo, a seguito di un allarme bomba. Il volo è stato scortato dopo essere entrato nello spazio aereo tedesco a est di Berlino fino all'atterraggio all’aeroporto di Amburgo. L’allarme è poi rientrato, ma l’allerta rimane. Il rischio di esportazione del terrorismo, quindi, ha messo in allerta l’intelligence di tutta Europa e il sistema di sicurezza in Italia. E quindi, oltre a templi e sinagoghe, il monitoraggio degli obiettivi sensibili comprende anche ambasciate, consolati, compagnie aeree interessate, aeroporti e aziende che lavorano in Medio Oriente. Implementata, inoltre, l’attività informativa dell’Antiterrorismo per prevenire ogni possibile minaccia.

 

 

La Capitale, però, rimane il punto più caldo dove si trovano, oltre al Ghetto ebraico e le sedi diplomatiche, anche le rappresentanze Palestinesi, tra Aventino, San Giovanni e Villa Gordiani. Il Portico d’Ottavia è il luogo dove il livello di allerta è massimo, con una vigilanza giorno e notte, anche in vista delle celebrazioni per il 16 ottobre, data del rastrellamento del Ghetto. Sul rischio terrorismo si è espresso anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa che, ospite di "Cinque minuti” su Rai Uno, ha detto: «Il rischio c’è, il rischio che si esporti questo terrorismo, quello successo in questi giorni può essere una miccia che fa esplodere conseguenze che spero non si verifichino mai, ma che non possiamo escludere». In Italia il terrorismo palestinese in passato ha già colpito. Nel 1973 la strage all’aeroporto di Fiumicino dove a colpire fu un commando di 5 terroristi palestinesi provocando la morte di 32 persone e causando il ferimento di altre 15. Sempre a Fiumicino, questa volta nel 1985, un altro commando palestinese ha provocato 13 vittime. E questo nonostante i rapporti esistenti tra lo Stato italiano e il mondo palestinese.

 

Dai blog