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La Regione Lazio regala a Gualtieri le tenute dell'agro romano. La protesta: “Una svendita”

Martina Zanchi
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Due tenute agricole di eccellenza «regalate» dalla Regione, secondo Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio, al sindaco dem della Capitale Roberto Gualtieri. Si tratta dei terreni di Castel di Guido e del Cavaliere, appartenuti all’ex Istituto Santo Spirito e di proprietà della Regione, ma in gestione dal 1978 al Comune di Roma. Oltre duemila ettari con stalle, casali, coltivazioni e impianti all’interno della riserva naturale del litorale romano e che, grazie a una delibera firmata il 7 febbraio da quel che resta della giunta Zingaretti, vengono concessi al Comune per almeno sei anni, estendibili fino a sedici, dietro il pagamento di un canone annuo di 22.905 euro. Senza un bando o una gara pubblica e ad appena cinque giorni dal voto.

 

 

«Un palese regalo al sindaco Gualtieri», attacca Rocca, che si dice pronto a segnalare il caso alla Corte dei conti. Quello della Pisana senza dubbio è un dietrofront, visto che nel 2020 all’allora sindaco del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, che chiedeva proprio di concedere al Campidoglio un contratto «a canone ricognitorio» per l’utilizzo di quei duemila ettari, la giunta Zingaretti rispose picche, preferendo avviare una gara volta alla «giusta valorizzazione dei fondi agricoli». Ne sorse un contenzioso al Tar che è rimasto in piedi, appunto, fino alla delibera regionale del 7 febbraio, «con la conseguente cessazione - si legge nell’atto - della materia del contendere».

 

 

Oltre al canone annuo, Roma Capitale dovrà limitarsi a pagare poco meno di 230mila euro per le «utilizzazioni pregresse». Netta la polemica del candidato di centrodestra, secondo cui il canone previsto dalla delibera sarebbe «inferiore di almeno dieci volte rispetto al valore effettivo. Il tutto a pochi giorni dalle elezioni. Una evidente sgrammaticatura istituzionale di una giunta a fine corsa e in carica - afferma Rocca - solo per l’ordinaria amministrazione».

 

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