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Elezioni regionali, parla Matteo Salvini: "È ora di cambiare anche nel Lazio"

Dario Martini
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Dopo dieci annidi amministrazione targata Pd, nel Lazio «è ora di cambiare aria». A pochi giorni dal voto, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e deiTrasporti, Matteo Salvini, è certo che il voto di domenica e lunedì segnerà una svolta nel futuro della regione. Ma il verdetto che uscirà dalle urne avrà inevitabilmente dei riflessi anche a livello nazionale.

Ministro Salvini, i candidati governatore del centrodestra sono dati per favoriti sia nel Lazio che in Lombardia. Sarà un voto di fiducia anche al governo?
«Sarà soprattutto un voto per confermare il buongoverno che da decenni caratterizza la Lombardia e per cambiare aria nel Lazio, dove la sinistra ha operato malissimo soprattutto in settori delicati come sanità o rifiuti. Poi, certo, mi piace credere che i cittadini siano soddisfatti del lavoro del governo nazionale».

Alle Politiche in Lombardia e nel Lazio la Lega ha ottenuto il 13,3% e il 6,3%. I sondaggi finora sembrano confermare queste percentuali anche per le Regionali. Sarebbe soddisfatto di confermare questi numeri o punta più in alto?
«Non mi pongo limiti, l’importante è che vinca il centrodestra e sono certo che la Lega farà un ottimo risultato».

Il Lazio e Roma hanno problemi con radici lontane, dai rifiuti alla sanità. Perché Rocca dovrebbe riuscire a risolverli?
«Perché è sostenuto da una coalizione seria, con un programma credibile. D’altronde in altre regioni il centrodestra ha dimostrato e dimostra di saper governare bene».

A suo giudizio, qual è la qualità migliore di Rocca? E, nel caso, ci può dire un difetto?
«È un uomo del fare, ma ammetto che non andiamo d’accordo sul calcio!».

Lei ha annunciato un piano per la sicurezza delle stazioni, cosa farete a Termini?
«È partito un piano di assunzioni straordinaria di vigilantes e con le Ferrovie stiamo collaborando in modo così affiatato che è già realtà Fs security che ha l’obiettivo di migliorare e razionalizzare i servizi di controllo nelle stazioni. Sono risultati concreti».

Roma ha bisogno di grandi infrastrutture in vista del Giubileo e dell’Expo. Riuscirete ad aprire la nuova fermata Colosseo della Metro C nel 2025 e su quali altri grandi opere sta lavorando?
«L’obiettivo è correre e sbloccare, il nuovo codice degli appalti che diventerà legge entro fine marzo ha questo obiettivo. Cito anche la Roma-Latina su cui abbiamo appena nominato un commissario dopo anni di chiacchiere: sono tutte scelte che dimostrano la determinazione affinché i problemi vengano risolti».

Come procede il lavoro con le Sovrintendenze che spesso in Italia bloccano i cantieri?
«Stiamo collaborando all’interno del governo, in caso di stop come per la Asti Cuneo siamo pronti a superare la contrarietà anche portando i dossier direttamente sul tavolo del Consiglio dei Ministri».

Le opposizioni dicono che l’autonomia differenziata penalizzerà il Lazio, hanno ragione?
«Hanno torto, perché l’autonomia consente di migliorare i servizi per chi vuole assumersi maggiori responsabilità. Non si toglie nulla ad alcuno, e ricordo che prima di fare propaganda per diventare segretario del Pd anche Bonaccini ne era un sostenitore convinto».

Riuscirete finalmente ad assegnare poteri speciali a Roma Capitale?
«Sono fiducioso. Autonomia significa più poteri, più responsabilità, più risorse e più efficienza anche per la nostra Capitale».

L’unità che si è vista tra lei e gli altri leader della coalizione in questa campagna elettorale continuerà anche dopo il voto?
«Certamente sì, con Giorgia e Silvio lavoriamo benissimo e in consiglio dei ministri il clima è ottimo. La sinistra e i suoi giornali devono rassegnarsi: governeremo fino alla fine della legislatura».

Il 2023 sarà l’anno della flat tax anche per chi ha un lavoro dipendente? E come funzionerà?
«Stiamo lavorando ad una profonda e completa riforma del fisco, e in quest’ottica da qui alla fine della legislatura, vogliamo estendere la flat tax anche ai lavoratori dipendenti. Le promesse si mantengono».

Cosa farete per impedire gli obblighi previsti nella direttiva Ue sulle "case green"?
«Daremo battaglia in Europa come stiamo facendo per altri dossier delicati come quello sui motori benzina e diesel. sono temi su cui l’Italia ha ragione da vendere e sta avendo interlocuzioni interessanti con altri Paesi europei».

Dopo la sua polemica con Amadeus, Fedez ha attaccato il viceministro Bignami. Intende rispondere?
«No».

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