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Sanità, conti in codice rosso per l'Ares 118

Antonio Sbraga
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Per l’Ares 118 il 2022 è stato davvero un anno da "codice rosso". Perdite quasi raddoppiate paventate nel nuovo bilancio di previsione. L’ultimo disavanzo (già aumentato lo scorso anno del +36,60%) di 31 milioni e 497 mila euro salirebbe, stando al primo pre-consuntivo stilato, a 59 milioni e 509 mila euro di perdite attese. All’azienda sanitaria per le emergenze della Regione Lazio non resta, allora, che battere cassa alla Pisana, lamentando una «Quota Fondo Sanitario Regionale storicamente insufficiente», oltre a «investimenti necessari e improrogabili, il cui finanziamento ad oggi non risulta pervenuto». Tra cui 7 milioni e mezzo per rinnovare un «parco auto vetusto e con chilometraggio elevato» (servono 80 ambulanze) e apparecchiature elettromedicali obsolete (occorrono «massaggiatori cardiaci, ventilatori polmonari, defibrillatori, video laringoscopi, incubatrici per euro 6.765.000»). Ma l’Ares ha anche un fabbisogno complessivo di oltre mille assunzioni fra medici, autisti, infermieri e barellieri. E sul conto incidono anche i costi del blocco-barella causati dai Pronto Soccorso sovraffollati (l’affitto delle ambulanze sostitutive è costato 8 milioni nel 2022) e «un patrimonio immobiliare inesistente» (quasi tutte le postazioni sono in affitto, a partire dalla «costosa sede aziendale»).

 

 

 

AMBULANZE VECCHIE
«È stato ipotizzato un rinnovo del parco auto esistente in 3 anni ma a oggi non risultano finanziamenti e i mezzi più recenti (esclusi quelli per la reinternalizzazione del servizio di trasporto affidato a terzi) risalgono al 2016», scrive l’Ares. E ora occorre «un milione a causa dell’incremento inesorabile di manutenzioni». Oltre a «4 milioni e 200 mila euro per il noleggio di 80 ambulanze: in assenza e in ritardo di apposite gare per rinnovo del parco auto si rende improcrastinabile ipotizzare una gara per il noleggio di 80 ambulanze».

MILLE ASSUNZIONI
«I piani operativi necessitano di quantità di figure professionali nella misura di oltre mille unità», quantifica ancora l’Ares, che lamenta di dover far «ricorso ad aziende sanitarie per mancanza medici». Per il 2023 «sono previste 491 assunzioni per il ripristino del turnover aziendale”» Ma per l’internalizzazione di «50 postazioni affidate a terzi», attualmente occorre «l’acquisizione e messa in marcia di 58 ambulanze, l’assunzione, la formazione e messa in operatività di 1193 persone».

BLOCCO-BARELLA
«Ares 118 sopporta e supporta da sempre il ritardo assistenziale derivante dalle attese nei Pronti Soccorsi, con stazionamenti prolungati oltre i 30 minuti. Lo stazionamento prolungato presso i PS determina una corrispondente attivazione di auto sostitutive sul territorio, il cui onere rimane nelle pieghe dei costi di Ares 118. Nel 2022 la stima del controvalore supera 8 milioni di euro».

RECORD NEGATIVO
Proprio ieri, è stato segnato il record con ben 52 mezzi fermi indicati nell’«Elenco Ambulanze bloccate nei PS» delle ore 8: fino a 26 ore di "sequestro" in attesa della restituzione della lettiga o col paziente a bordo. Picco al Pertini, con 10 ambulanze bloccate, 9 davanti al policlinico Tor Vergata e 8 all’Umberto I.
 

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