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Roma, attese troppo lunghe al pronto soccorso e botte agli infermieri del Sant'Andrea

Antonio Sbraga
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Ennesima domenica «bestiale» nei Pronto Soccorso del Lazio, con gli operatori sanitari reduci da ben due aggressioni in meno di una settimana al Sant' Andrea e alle prese con un sovraffollamento senza soluzione di continuità. Alle 17 di ieri, infatti, ancora si contavano ben «934 pazienti in attesa di ricovero» su 2377 persone ad affollare le astanterie dei 50 Pronto Soccorso: quasi 4 su 10, dunque, in stazionamento aspettando un letto nei reparti. A partire dai 94 (su 156 complessivamente presenti) in attesa di un posto nei padiglioni di degenza dell'Umberto I, dei 70 (su 123) al Gemelli, dei 60 (su 95) al Pertini e dei 56 in stand-by sia al San Camillo (su 87) che al Sant' Andrea (su 103).

Proprio nel Pronto Soccorso di via Grottarossa sabato scorso c'è stata «l'ennesima aggressione ai danni di un operatore socio-sanitario. Il lavoratore è stato colpito al volto con un plico contenente documentazione sanitaria per ben due volte da una paziente stremata dai lunghi tempi di attesa (era in codice 2 nella sala dei codici gialli gremita di pazienti in attesa di visita, accertamenti diagnostici o ricovero in reparto)», denuncia Alessio Minadeo, segretario di Confintesa Sanità Lazio.

Si tratta del terzo episodio in meno di due mesi: «Solo un paio di giorni fa un'altra Oss è stata aggredita con un calcio al collo da un paziente che stazionava in Pronto Soccorso e molti ricorderanno l'episodio del 18 ottobre scorso in cui un'infermiera ha subìto un tentativo di strangolamento sempre in Pronto Soccorso», aggiunge Minadeo. Il quale chiede all'azienda di «tutelare i suoi dipendenti e risolvere tutti i problemi che purtroppo da anni attanagliano il pronto soccorso, ma che ultimamente stanno avendo una escalation allarmante».

L'azienda nei giorni scorsi, proprio per «la risoluzione del problema dato dal prolungato stazionamento dei mezzi di soccorso all'arrivo in ospedale, per l'indisponibilità di barelle sulle quali trasferire i pazienti trasportati (blocco barelle) e consentire una risposta adeguata ai bisogni dei cittadini che si rivolgono ai Pronto Soccorso», ha ritenuto «opportuno l'acquisto urgente di barelle». 

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