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Roma, mezzo miliardo di perdite per sette ospedali. Sanità in codice rosso

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Antonio Sbraga
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Sette aziende ospedaliere del Lazio l'anno scorso hanno accumulato perdite per quasi mezzo miliardo di euro. Il disavanzo registrato nei loro bilanci consuntivi appena approvati (con 4 mesi di ritardo) ammonta, infatti, a ben 468 milioni e 755 mila euro (oltre 3 milioni in più rispetto allo scorso anno). A partire dalla maglia nera nazionale del San Camillo-Forlanini, in "codice rosso" per 134 milioni e 585 mila euro. Però «dell'importo complessivo della perdita, 9.235.042 euro sono attribuibili all'emergenza epidemiologica COVID-19 con un'incidenza percentuale del 6,86% sul totale», quantifica l'azienda. Ma sul mesto podio degli incrementi percentuali più alti rispetto allo scorso anno ci sono i policlinici Tor Vergata (perdite per 47 milioni e 346 mila euro, pari al +38%), Umberto I (+37%) e Ares 118 (+36,5%). L'azienda per i trasporti d'emergenza ha dovuto anche riapprovare il bilancio, con 2 milioni e 105 mila euro di perdite in più rispetto al consuntivo deliberato il 30 giugno scorso. Il disavanzo, infatti, è passato da 29 milioni e 392 mila euro agli attuali 31 milioni e 497 mila euro dopo che «gli uffici regionali hanno provveduto a controlli e richiesto approfondimenti all'azienda». La quale ha poi dovuto procedere «alle necessarie integrazioni e rettifiche contabili, così modificando il risultato economico e la situazione patrimoniale».

Anche all'Umberto I c'è un disavanzo a 3 cifre: -127 milioni e 49 mila euro. Ma il dato finale risulta meno spaventoso di quello-monstre indicato la scorsa settimana nella delibera della "Relazione sulla Performance 2021", nella quale l'azienda aveva indicato una perdita di ben 155 milioni e 843 mila euro, anche se con la seguente avvertenza: «Allo stato, sulla base dei valori indicati al IV trimestre, iscritti seguendo le indicazioni regionali, risulta un sensibile peggioramento del risultato economico. Detto risultato è fortemente influenzato, anche per il 2021, dalle dinamiche gestionali che hanno caratterizzato le attività sanitarie nel periodo Covid.

In particolare si evidenzia un sensibile incremento del costo del personale derivante dalle politiche assunzionali del 2020 per fronteggiare l'emergenza. Alla data della presente relazione non risulta ancora approvato il bilancio consuntivo per l'esercizio 2021 e pertanto i valori indicati potranno subire delle variazioni». Che ora sono infatti arrivate, contenendo le perdite (da -155 a -127 milioni), in ogni caso rilevanti rispetto a quelle già imponenti registrate l'anno scorso (-92 milioni). Profondo rosso anche al San Giovanni-Addolorata (-78 milioni e 954 mila euro), Sant' Andrea (-49.324) e Ifo-Regina Elena (-41.633). L'unica azienda in attivo è l'Istituto Spallanzani: «La gestione relativa all'Esercizio 2021 si chiude con un utile di 3 milioni e 475 mila euro a seguito dell'assegnazione delle Funzioni Covid». 

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