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Primo giorno di scuola nel caos tra proteste e docenti che mancano

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Valentina Conti
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Prima campanella dell'anno scolastico tra proteste e disguidi. A Roma e nel Lazio, ieri, sono stati parecchi gli istituti che hanno riaperto scegliendo di anticipare il ritorno sui banchi rispetto alla data stabilita dal calendario regionale. La ripartenza in presenza senza più mascherine e distanziamenti è cominciata con la mobilitazione della Rete degli Studenti Medi e dell'Unione degli Universitari davanti a numerosi istituti della città - dal liceo Albertelli al Cavour - dopo il flash-mob della sera prima sotto Viale Trastevere. 100 proposte per l'istruzione, la sintesi del loro manifesto indirizzato ai candidati politici, perché «dopo due anni di pandemia, i ragazzi - hanno spiegato - tornano nelle classi, in piena campagna elettorale, senza sentire alcuna risposta dalla politica». Dalla richiesta di arrivare al 5% del PIL in istruzione all'abolizione dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento a scuola.

Il debutto ha confermato, poi, iproblemi irrisolti per il personale scolastico. Si è ripartiti non solo con la carenza dei docenti in non poche scuole romane - dall'Istituto Comprensivo Morvillo al tecnico agrario Sereni - ma si sono aggiunti i «diversi disguidi» del sistema di attribuzione dei docenti alle cattedre denunciati dall'Associazione Nazionale Presidi di Roma. «Problematiche emerse stamattina (ieri, ndr) con alcune figure di ruolo che sono state chiamate per fare supplenze - ha reso noto il presidente del sindacato, Mario Rusconi - o ci sono state scuole in cui servivano tre posti e invece ne è arrivato solo uno».

Al centro delle polemiche, neanche a dirlo, sempre la «macchinosa» procedura di reclutamento degli insegnanti di tipo telematico, introdotta nel 2020. Per gli addetti ai lavori, «l'algoritmo» (diventato ormai famoso anche nelle cronache di scuola). «Problemi di natura sistemica- li definisce il segretario della Cisl Scuola e Rieti, Michele SorgeCi sono casi singoli tutti differenziati. Ognuno ha la sua criticità di reclutamento nella scuola. Quello che è emerso, però, è che ci sono stati due o tre ordini di problemi di natura sistemica con molte scuole che hanno anticipato l'apertura rispetto al 15 settembre, come previsto dalla Regione Lazio». Insomma, ancora caos nonostante la «quasi normalità» con l'emergenza sanitaria non più in essere. Senza scaglionamenti orari, senza più didattica digitale, con i trasporti potenziati e bus dove pure ieri - l'uso delle mascherine dei passeggeri si è trasformato in un obbligo in teoria.

Ieri è suonata la campanella anche per la prima e unica scuola media montessoriana: la «nuova» scuola Maria Clotilde Pini, in II Municipio. Dopo l'intitolazione alla sua storica dirigente, è partito anche il primo, e finora unico, ciclo di secondaria di primo grado ad indirizzo interamente montessoriano. Per far fronte al caro-scuola, infine, il governatore del Lazio, Zingaretti, ha annunciato una misura con cui la Regione stanzia un fondo di 20 milioni di euro a sostegno delle famiglie con redditi fino a 30mila euro nelle spese per i libri di testo: fino a 200 euro per le superiori e 150 per le medie, presentando lo scontrino dell'acquisto di testi nuovi o usati.

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